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Asamar, i bilanci

Enrico Bonistalli

LIVORNO – L’Asamar, l’associazione degli agenti marittimi che fa capo al presidente Enrico Bonistalli, – in prorogatio nell’ambito del suo secondo mandato causa il Covid – ha tenuto la sua assemblea nel clima ormai diffuso delle norme anti Covid. E lo stesso presidente ha voluto portare un messaggio di pazienza ma anche di speranza per l’anno nuovo. Ecco uno stralcio della sua relazione.

“Non ci nascondiamo, cari colleghi, che attraversiamo un momento delicato ma la nostra associazione comunque non è mai venuta meno al suo compito di informazione e di supporto alla categoria: ed è riuscita ad essere ogni giorno presente nel veicolare a tutti noi, gli aggiornamenti utili per far fronte a questa situazione emergenziale.

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“Mai come quest’anno, quindi, credo sia giusto sottolineare che l’assemblea annuale dev’essere un’occasione importante per mettere a fuoco, la criticità degli scenari, le trasformazioni ed i cambiamenti in atto, per individuare quali siano le opportunità da cogliere e le strategie da attuare perché questo contesto pandemico possa essere definitivamente gestito e superato; e più in generale comprendere presto e bene quali mutamenti di mercato il nostro settore dello shipping si prepara a subire, essendo di fatto già effettive talune modificazioni nei rapporti commerciali.

Entrando nel vivo dei numeri, il presidente è partito dai traffici relativi all’anno 2019. I numeri pre-Covid confermavano, per il terzo anno consecutivo, un generale, anche se leggero, trend migliorativo o, in alcuni casi, comunque di tenuta, per tutti i traffici del porto di Livorno. Non è superfluo sottolineare che, visto lo slittamento dell’assemblea ordinaria annuale, siamo in condizione di poter riferire sommariamente anche i dati dell’anno 2020, per quanto ancora non registrati nella loro completezza.

I principali indicatori, relativi al porto di Livorno nel 2019, dunque facevano registrare un segno positivo, segnatamente in relazione alle merci su rotabili, che hanno confermato un record per lo scalo labronico, con un +2,3% rispetto all’anno precedente. Rispetto all’anno solare 2018, si confermava buona la tenuta generale comunque per tutte le tipologie di traffico. Per quanto riguarda i passeggeri, sia per quanto riguarda Livorno, che Piombino e tutti i porti del sistema i dati erano quelli di una sostanziale tenuta, mentre per i traghetti, Livorno, a differenza di Piombino che aveva dovuto registrare un leggero calo, aveva avuto un aumento del 3,1%, rispetto al 2018.

Per le rinfuse solide, buono il risultato di Livorno ma era stato Piombino a fare da traino con le attività di JSW e Piombino Logistic con un +89,70%. Meno bene le rinfuse liquide, con un -4,8%. Vicini al massimo storico del 2016, era stato, invece, nel 2019 il traffico TEUs a Livorno, come dato aggregato pari a 789.833 TEUs. Si sottolinea che le full-container superiori a 7.500 TEUs erano state 95, contro 77 del 2018. Buona la tenuta dei forestali, in calo le auto nuove -3,8%. Lieve flessione complessiva per gli scali delle navi nel porto di Livorno -0,3%.

Per quanto riguarda i primi sei mesi del 2020 a fronte di una globale riduzione, pari al 30%, di navi arrivate, si è registrata una flessione dei TEUs pari al 10%, delle merci su rotabili e Ro/Ro pari al 20%, dei passeggeri che si avvicina al 70% e dei croceristi pari al 94% circa. La riduzione delle auto nuove si è attestata sul 46%. Solo i forestali sono stati in controtendenza con un aumento di traffico pari all’8,6%. Inutile dire che sono dati che risentono pressoché interamente del fattore pandemico.

In un contesto così particolarmente critico come quello attuale, la realizzazione della Piattaforma Europa, insieme al compimento immediate delle necessarie opere di tenuta dello scalo, “in primis” il microtunnel, devono catalizzare tutti gli sforzi delle autorità.

Ritengo doveroso, da parte mia, ribadire l’ottimo rapporto di collaborazione instauratosi ormai da anni con la Direzione Marittima, una sorta di “partnership” che si manifesta in tutta la sua continuità e che, lasciatemi dire, è motivo di orgoglio per la categoria. Nelle ultime settimane, diversi pensionamenti e trasferimenti hanno rinnovato i vertici di alcune sezioni all’interno della Capitaneria di Livorno. In una nostra visita di cortesia, ricorrente ad ogni cambio di guardia, abbiamo potuto conoscere alcuni nuovi ufficiali preposti, molto disponibili al dialogo ed alla collaborazione con l’utenza. È chiaro che permane la criticità, ormai storica, dovuta alla carenza di personale. In varie occasioni, anche ultimamente, Asamar è intervenuta per sollecitare quanto più possibile una maggiore reattività nello svolgimento delle pratiche quotidiane, facendo presente la natura estremamente vitale del fattore tempo per lo smaltimento delle stesse, in un contesto di concorrenza con altri porti, che non perdono occasione per rendersi maggiormente competitivi per gli armatori, anche a volte facendo leva talvolta, almeno così ci viene riferito da operatori esterni, su maglie un poco più larghe da parte dei locali uffici amministrativi. Per quanto riguarda la Guardia Costiera, quindi, abbiamo sempre registrato grande disponibilità e consapevolezza riguardo a tutte le situazioni lavorative che gli agenti marittimi ed i loro operativi incontrano, ogni giorno, soprattutto nei reparti della “Sicurezza della Navigazione” ed in quello “Armamento e Spedizioni”, Collaborazione che parte dallo stesso direttore marittimo ammiraglio Tarzia che si è sempre fatto parte attiva rispetto alle pratiche, a volte stremamente lente a riguardo dei “permessi fiamma”, che coinvolgono più enti per una medesima ordinaria pratica. È necessario, adesso, valutarne i risultati effettivi.

Soprattutto, però, mi preme ricordare come il direttore marittimo si sia speso, nella primavera scorsa, in piena prima ondata Covid, a favore di Asamar per trovare una soluzione ai marittimi, impossibilitati a scendere a terra: unico scalo in Italia in cui si era trovata una soluzione, sotto la supervisione delle operazioni da parte della nostra associazione.

Sono proseguite, infine, le iniziative promosse dalla Direzione Marittima, a cui Asamar ha partecipato con un ruolo attivo e di sostegno, come quella che riguardò nel giugno del 2019 il Welfare, con ospiti tra i più qualificati del settore, fra cui il nostro presidente nazionale professor Gian Enzo Duci.

Autorità di Sistema: A riguardo di questo aspetto, naturalmente, siamo presenti nell’Organismo di Partenariato e nelle Commissioni Consultive, ed in tali contesti continuiamo a fornire il nostro contributo per lo sviluppo della portualità di Sistema.

In questa fase caratterizzata dalla pandemia, nelle loro vesti istituzionali, parallelamente e di concerto con l’attività del Comune di Livorno, i nostri rappresentanti in AdSP hanno svolto un ruolo istituzionale di continua verifica ed intervento sulla precarietà del lavoro che l’incubo Covid ha prospettato all’occupazione, in conseguenza del calo importante di traffici. Tutti i soggetti che abbiano a cuore l’interesse degli scali dell’Autorità di Sistema, a mio parere, hanno l’obbligo morale di seguire con attenzione l’evoluzione della situazione delle imprese e del lavoro, in modo, per quanto possibile, da contribuire a porre in essere ogni accorgimento e strategia indirizzata alla protezione di posti di lavoro, ovviamente in corrispondenza soprattutto di un’auspicata tenuta del nostro tessuto economico, nonché delle aziende che lo compongono. Questo è ciò che Asamar continuerà a fare, per adempimento al ruolo che essa ricopre e per mandato dei propri Associati” .

*

Ha poi preso la parola la dottoressa Laura Miele sulla situazione del porto di Piombino rilevando che negli ultimi anni vi è stata una forte flessione dell’attività di import ed export dei traffici tradizionali essenzialmente legati alle Industrie del territorio che hanno ridotto sensibilmente i volumi trasportati via mare.

Diviene quindi essenziale mettere a fuoco le trasformazioni ed i cambiamenti in atto per individuare le nuove opportunità da cogliere e le strategie da attuare creando nuove e moderne infrastrutture.

A tale proposito ricordiamo che sono terminati i lavori del nuovo banchinamento Est, realizzato con un pescaggio di 20 metri e una lunghezza di 360 metri ed una seconda banchina di 300 metri con un’area retrostante di 300.000 mq circa.

Per questa area vi è stata una gara che ha visto assegnare due terzi alla Società Liberty Magona che intende sviluppare un’attività di logistica integrata per merce non necessariamente siderurgica.

L’altra area è stata assegnata alla Società Manta. È opportuno sottolineare che senza l’aggiudicazione di queste aree si sarebbe rischiato di vanificare quanto di buono è stato fatto sino ad ora e di condizionare quindi le possibilità reali di questo porto.

Ora devono essere colmate al più presto le lacune relative alla sistemazione delle suddette aree, alle infrastrutture di collegamento, fra cui, in primis, la realizzazione della Strada Statale 398 e l’armonizzazione dei collegamenti ferroviari.

Diviene improcrastinabile che l’Autorità di Sistema Portuale che comprende i porti di Livorno, di Piombino e dell’Elba consolidi le attuali sinergie, ricercando le naturali complementarietà tra il Porto di Livorno ed il porto di Piombino per esaltarne le precipue potenzialità.

Il Cluster marittimo portuale e logistico – ha concluso Laura Miele – ha preso consapevolezza di quanto un’integrazione operativa possa risultare determinante per raggiungere economie di scala e specialmente più alti livelli di efficienza e di produttività.

Il mercato richiede infatti elasticità, rapidità gestionale, efficienza e capacità di armonizzare le esigenze del mare con quelle terrestri, generando nuova economia.

*

La parola è tornata al presidente Bonistalli sui rapporti con la Federagenti nazionale.

Asamar è presente nel Consiglio Direttivo della federazione – ha detto – e caratterizza la propria appartenenza sempre con personalità ed autorevolezza.

La questione della riforma adesso parrebbe momentaneamente passata in secondo piano, in corrispondenza anche del cambio di “governance” della federazione, che si è formalizzato proprio in questi ultimi giorni. Nel ricordare l’ottima presidenza del professor Gian Enzo Duci, un amico di Asamar, che è un piacere salutare anche in questa sede, si registra l’insediamento nella carica di presidente dell’ingegner Santi, la cui causa Asamar ha perorato fin dall’inizio, e che abbiamo avuto il piacere di avere già come gradito ospite alcuni qualche mese fa. Il Consiglio di Federagenti neo insediato vedrà confermati fra i suoi componenti il sottoscritto e Laura Miele, nonché il prossimo neo presidente di Asamar, che sarà eletto appena le condizioni di emergenza si saranno attenuate.

Come ulteriore descrizione dell’anno di lavoro appena terminato, come non sottolineare, infine, l’ottimo rapporto che abbiamo con la Spedimar che, d’altronde, ha un carattere tradizionale ed un pregresso storico importante. Infine, ma non ultima, la collaborazione con la CCIAA della Maremma e del Tirreno nell’iniziativa “Livorno va avanti”, nel quale vennero rappresentate, sempre verso la fine del 2019, tutte le istanze alle autorità amministrative competenti per il rilancio dell’economia delle due province, bacino di utenza di quell’ente, Livorno e Grosseto.

Asamar infine si è fatta parte attiva nell’emergenza Covid con una donazione all’ospedale di Livorno per l’istallazione di un macchinario per effettuare tamponi veloci. Già nella prima parte di questo anno corrente, Asamar, insieme alle altre associazioni di categoria si mobilitò per un importante sostegno, destinato alle strutture sanitarie così, ancora oggi, fortemente sotto pressione, per l’emergenza pandemica. Nonostante le difficoltà, la nostra Associazione ha, inoltre, confermato, sia nel 2019 che nel 2020, il sostegno al “Porto dei Piccoli” associazione assai nota anche nella nostra città per la sua attività a favore dei bambini costretti in letti di ospedale.

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Pubblicato il
23 Dicembre 2020

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