L’ECSA contro i protezionismi
ROMA – Confitarma ha rese note le considerazioni di l’ECSA sui temi della navigazione quale vettore del commercio globale. Eccone una sintesi.
A nome dell’industria armatoriale europea, l’ECSA auspica di poter partecipare attivamente al lavoro di revisione della politica commerciale dell’UE, avviata dall’inizio di giugno dalla Commissione europea per costruire una nuova prospettiva per gli anni a venire e rispondere alle nuove sfide globali tenendo conto delle lezioni apprese dalla crisi del coronavirus.
[hidepost]
“Lo shipping trasporta circa il 90% del commercio globale di merci, e per questo è la spina dorsale del commercio mondiale”, ha affermato Martin Dorsman, segretario generale dell’ECSA. “L’industria marittima europea ha un vivo interesse per la politica commerciale dell’UE in quanto può servire il commercio mondiale solo se è in atto il quadro giusto”.
ECSA incoraggia l’UE a sostenere ulteriormente la riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) e ristabilirla come un forum efficace per sviluppare nuove e appropriate regole commerciali, garantirne l’attuazione e aiutare a risolvere le controversie – ma anche continuare a creare opportunità per le imprese europee tramite accordi commerciali dell’Unione.
L’ECSA incoraggia quindi fortemente la continuazione della conclusione di accordi commerciali dell’UE con parti terze fondamentali e, in particolare, clausole che salvaguardino l’accesso libero e non discriminatorio al mercato dei servizi di trasporto marittimo internazionale, compresi i servizi offshore.
“Poiché gli operatori dell’UE fanno affidamento sulla certezza che gli impegni sanciti negli accordi commerciali saranno rispettati – scrive ECSA – il recente aumento del protezionismo nei confronti dei servizi di trasporto marittimo è preoccupante. L’ECSA desidera poter fare maggiore affidamento sull’esperienza e sul sostegno dell’UE per combattere queste tendenze e accoglie con favore un approccio più sistematico e rapido per risolvere gli ostacoli all’accesso al mercato che sono contrari agli accordi commerciali dell’UE o ai principi del commercio internazionale più in generale”.
Nonostante sia stato sostanzialmente colpito dalla pandemia Covid-19, il settore marittimo ha continuato a collegare i mercati mondiali fornendo beni e servizi essenziali. Ciò non sarebbe potuto accadere se fossero state poste troppe barriere e fossero stati ostacolati il libero scambio e l’apertura dei mercati. In questo contesto, l’ECSA sottolinea quanto sia importante – ora più che mai – evitare di dare per scontato l’accesso al mercato aperto e sollecita l’UE – e tutti gli altri attori internazionali – a non ricorrere al protezionismo.
Per quanto riguarda le future relazioni commerciali UE-Regno Unito, l’ECSA spera che un accordo di partenariato possa essere concluso prima della fine dell’anno. Se non si trova un accordo, sia l’UE che il Regno Unito devono cercare soluzioni pragmatiche e flessibili per sostenere le imprese e il regolare proseguimento degli scambi, con il minor numero possibile di barriere alle frontiere marittime dell’UE e del Regno Unito.
[/hidepost]