Presidenze e il coraggio di decidere
LIVORNO – Le leggi della fisica, ma anche del giornalismo, dicono che ogni vuoto viene il prima possibile riempito. Per il giornalismo si può tradurre così: dove mancano le informazioni ufficiali, fatalmente corrono quelle ufficiose. Che possono anche essere Fake News, ma comunque riflettono possibilità, aspirazioni, e ovviamente interessi.
Esco dal vago: come già abbiamo scritto, sulle scadenze delle AdSP – che non sono poca cosa – ci sono due cose certe soltanto: i cambi della guardia a La Spezia (Mar Ligure Orientale) e a Gioia Tauro (Tirreno Sud e Ionio). Sappiamo chi esce: Roncallo e Agostinelli. Non sappiamo chi li sostituirà, come per le altre AdSP che scadono, complessivamente 13. E dalla nostra periferia, certamente qualcosa ci sfugge.
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Ci sono presidenti in bilico: si è già scritto di Civitavecchia, dove di Majo è costantemente attaccato (anche la Compagnia Portuale ha sparato a zero in questi giorni: vedi in altra pagina); si è già scritto di Livorno, dove il PD spinge su un suo candidato (Guerrieri) mentre il ministro preferirebbe Agostinelli (ma non sarebbe nemmeno contrario a mantenere Corsini, salvo impiegarlo ancora meglio); qualcuno parla di uno spostamento verso Nord di Monti, che ha rivitalizzato Palermo ed ha le palle per affrontare beghe ancora maggiori (ritorno a Civitavecchia?). Eccetera.
Siamo, come è stato già scritto, al toto-nomine, che s’incrocia con la promessa di una raffica di commissari per avviare urgentemente le opere urgenti sui porti (e ribadisco l’urgenza, che sembra però avere un valore diverso da chi deve decidere). E se a questo punto a Roma si avesse il coraggio di decidere di non decidere? Qualcuno starebbe già pensando, a Roma ma non solo, di prolungare le attuale presidenze fino al superamento della fase critica della pandemia. Si eviterebbero scontri politici, contenziosi, amarezze, lotte fratricide. Difficile? Di questi tempi, basterebbe il millesimo decreto, uno dei tantissimi che arrivano giornalmente.
Ma ci vuole coraggio anche nel decidere di non decidere.
Antonio Fulvi
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