Ex centrale Enel di Piombino a fine anno via alla demolizione

Nella foto: La visita del sindaco Ferrari alla centrale da demolire.
PIOMBINO – È un segnale importante, che indica una strada ormai accettata per un mondo più pulito e aperto alle speranze di nuovi siti “vivibili”. Il segnale è stato il sopralluogo istituzionale del sindaco di Piombino Francesco Ferrari all’ex centrale termoelettrica di Torre del Sale, ufficialmente fuori servizio dal 2015 e oggetto di vendita tra Enel e Stigliano Sviluppo: che ha progettato la riqualificazione del sito in chiave di sostenibilità a vocazione turistica, ambientale e commerciale.
Il sindaco ha visitato tutte le aree del sito dove sono in corso le attività propedeutiche all’avvio del cantiere, che vedrà l’avvio delle demolizioni da parte di Stigliano Sviluppo entro la fine del 2020 per portare nei prossimi anni al “green field” e alle successive attività per la realizzazione del nuovo progetto.
[hidepost]
In linea con i propri valori aziendali – si legge in una nota congiunta tra Enel e Comune – Enel ha portato avanti ogni iniziativa in collaborazione con le Istituzioni regionali e locali. Il sopralluogo con il sindaco, accompagnato da Sabrina Nigro, assessore alle attività produttive, e da Carla Bezzini, assessore all’ambiente, si inserisce in questo percorso di condivisione secondo linee guida di sostenibilità sociale, economica e ambientale, con l’obiettivo di creare valore per le comunità locali.
“Sono soddisfatto di poter dire che i progetti per la centrale di Torre del Sale proseguono – ha commentato il sindaco Ferrari – e, soprattutto, lo fanno all’insegna della riconversione ambientale. Realisticamente ci vorranno anni per gli smantellamenti e le bonifiche ma siamo all’inizio di un percorso che porterà quell’area ad essere coerente con il contesto paesaggistico e balneare. Piombino ha enormi potenzialità turistiche ”.
La centrale di Piombino, entrata in servizio nel 1977 e chiamata per l’ultima volta in produzione nel 2013 per poi ottenere nel 2015 il nulla osta alla dismissione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, era costituita da 4 gruppi di produzione un totale di 1.280 MW di potenza installata. Oltre alle strutture e alle apparecchiature connesse alla produzione, l’impianto era dotato di 5 serbatoi già bonificati secondo le procedure previste dalla normativa.
[/hidepost]