Allarme Italia logistica

Ivano Russo
ROMA – “Non si vede “un’alba nascente” in questa fase, come invece dovrebbe essere”. L’ha detto, sintetizzando le amarezze di gran parte del cluster trasportistico, il direttore generale di Confetra Ivano Russo intervenendo nella sessione principale di “MercinTreno”. Le questioni in ballo – ha detto ancora – sono enormi. “I fondi strutturali ad esempio si chiudono al 31/12/2020. L’Italia aveva 48 miliardi di euro da spendere in 7 anni e a fine 2020 ne avrà spesi solo 19. Come potrà riuscire a spendere 259 miliardi (oltre al Recovery Fund c’è anche l’APQ di 50 mld fra Italia e Europa 2020-2027) più altri 7 che il ministro Provenzano sta riprogrammando? Sono 266 mld che rischiamo di non utilizzare e non si avverte la tensione che dovrebbe accompagnare una simile impresa.
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Servirebbe un piano Marshall 4.0. “Utile sarebbe un’operazione di emergenza che recluti decine di migliaia di ingegneri, architetti ed esperti di diritto amministrativo da mandare presso le Autorità Portuali, i Provveditorati alle opere pubbliche e così via… perché non è dato sapere chi “ingegnerizzerà e farà la spesa”. Gli attuali livelli di performance delle pubbliche amministrazioni, e generalmente dei soggetti beneficiari – al netto di RFI che è stato l’ancora di salvezza anche del precedente Governo – tutto il resto è un disastro, dalle scuole alle Regioni, alle partecipate pubbliche, ai porti, al piano nazionale aeroporti con le sue tante difficoltà, le strade, il nuovo piano con Aspi che spalma in 5 anni manutenzioni… e non costruzioni. Nel 2015/2018 abbiamo avuto un’esperienza positiva con il Ferrobonus e Marebonus, la ripresa dello sconto pedaggio, il piano “Connettere l’Italia”; insomma un periodo in cui c’è stato un lavoro straordinario che ha fatto bene al nostro settore, che ha fatto bene all’Italia, ma che non ha spostato le statistiche macro dell’economia: non impattando in maniera decisiva sull’occupazione, sul PIL, sui consumi, sugli investimenti privati.. tanto che la flessione c’era anche in quegli anni.
“Non abbiamo ancora quindi capito – ha continuato Russo – che in realtà serve altro: per ricostruire il paese serve altro sia nelle grandi questioni che nelle piccole. Lo abbiamo visto con la difficoltà nella distribuzione dei vaccini che dai 9 mln dello scorso anno dovrebbero arrivare ad essere per le questioni Covid quasi 50 mln di vaccini, e nessuno si sta attivando in questo senso. Stamattina come Confetra abbiamo chiesto di attivare un tavolo tecnico per la distribuzione vaccini per evitare i problemi avuti con le mascherine. Manca un’idea di Paese. Condivido l’appello di Marcello di Caterina (ALIS) e credo che sarebbe uno straordinario messaggio lanciare un coordinamento permanente di tutte le principali organizzazioni confederali e associative per provare ad accompagnare da qui a fine anno/inizio del nuovo, la pianificazione del Recovery Plan del piano nazionale di resilienza e ripartenza, almeno per tutto quello che attiene infrastrutture, trasporto e logistica per poter consegnare al Governo il punto di vista degli operatori su questioni macro e provare a fare massa critica vera rappresentando tutti noi quasi il 10% del PIL del Paese”.
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Commentando poi con noi i dati portati da Ennio Cascetta, che sono una rappresentazione lucida e allo stesso tempo preoccupante, Russo ha ribadito che il Paese sta perdendo colpi sulla logistica e sulle esportazioni e importazioni; in pratica i tre settori che hanno tenuto a galla il Paese in questi ultimi 10 anni. Il Paese è colpito nei suoi fondamentali. C’è bisogno di mettere in campo una politica, come Confetra dice dal tempo degli Stati Generali: una politica industriale per la logistica che preveda il fondo per la resilienza, che si facciano le infrastrutture, che si faccia un quadro di semplificazioni normative che preveda misure per irrobustire le nostre imprese. C’è tanto lavoro da fare e molto chiaro è il perimetro di questo lavoro. Ma ora – ha concluso – bisogna farlo”.
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Calo medio del 19% per cargo ferroviario e del 14% per l’intermodale ferroviario nel periodo marzo-giugno (fonte RAM). Questi alcuni dei dati riguardanti gli effetti del Covid-19 sul settore che sono stati illustrati nella XII edizione di MercinTreno svoltosi a Roma nella sede del CNEL.
L’evento, per la prima volta in diretta on-line, ha confermato la centralità del Forum: tutti d’accordo in particolare sulle opportunità che rappresenta il Recovery Fund per lo sviluppo concreto del traffico ferroviario merci. Da qui la proposta della creazione di un coordinamento nazionale per l’elaborazione di un piano condiviso da imprese e associazioni da sottoporre al Governo sulle misure che dovrebbero essere contenute nel Recovery Plan.
Le imprese, nella consapevolezza che la crisi Covid-19 non si concluderà nel 2021 e che la ripresa economica, se ci sarà, sarà nel lungo periodo, hanno evidenziato la necessità di interventi immediati governativi per assicurare la liquidità alle gestioni e incentivi al settore nonché il consolidamento di quelli già riconosciuti. Sull’ultimo miglio ferroviario, che rappresenta un punto fondamentale nel sistema, l’onorevole Raffaella Paita, presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati ha annunciato l’avvio di un’indagine conoscitiva parlamentare sul tema.
Anche quest’anno per il successo dell’evento è stato determinante la presenza di tanti esperti. Gli organizzatori hanno voluto ringraziare tutti coloro che con il loro sostegno hanno consentito lo svolgimento del Forum: AIAFF, Ambasciata Svizzera, Assifer, Asstra, le Associazioni del Forum FerCargo, Bombardier, CZ Loko, DB Cargo Italia, For.Fer, Hupac, Knorr-Bremes, Mercitalia, MRCE, Railpool, SBB Cargo, Tecnologie Meccaniche, Training, Vossloh-Imateq.
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