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Silvano Maggi: CarBox anche a sud

Silvano Maggi

NAPOLI – CarBox è l’importante società di trasporti su gomma del Gruppo Tarros nata venti anni fa a La Spezia che nel tempo si è aperta anche alla collaborazione con altri global carriers oltre che all’attività di trading contenitori, anche all’estero, in collaborazione con partner Nord Europei e mediterranei. Parliamo dell’evoluzione e dei progetti della compagnia con l’amministratore delegato Silvano Maggi.

La CarBox è una importante realtà nel panorama italiano del trasporto su gomma di proprietà del Gruppo Tarros che quest’anno festeggia i 20 anni di attività; quali sono i suoi numeri e prerogative?

La CarBox è una realtà con sede a La Spezia che ha un parco mezzi di oltre 120 camion di proprietà, 160 dipendenti e si pone sul mercato non solo per Tarros ma anche per altri global carriers e freight forwarders da circa dieci anni.  In questo arco di tempo siamo riusciti ad acquisire clienti molto importanti. La nostra attività è quella – tipica dei grandi trasportatori – di collegare terminal portuali e depositi con luoghi ed aziende di destinazione con tariffe one way classiche.

Per soddisfare le esigenze delle compagnie di navigazione per le quali lavoriamo dobbiamo essere presenti in più sedi. Siamo quindi partiti da La Spezia, poi abbiamo aperto a Genova, a Venezia e a Rubiera.

Con quale obiettivo avete partecipato alla Port&ShippingTech napoletana?

Siamo qui perché ci piacerebbe trovare – come in effetti stiamo trovando – delle collaborazioni per poter proporre ai nostri clienti anche dei servizi al Sud, a Napoli e a Salerno e, prossimamente, anche nel basso Adriatico.

La nostra capogruppo Tarros è presente su questo territorio da oltre trenta anni ed è stata per noi un’apripista; oggi infatti lavoriamo a Napoli e Salerno, ovviamente in collaborazione con delle realtà locali, ma nei nostri progetti c’è anche quello di creare una società dedicata al Sud che possa offrire delle soluzioni non solo di trasporto ma anche di stoccaggio di contenitori.

Quale prerogativa ha la CarBox?

Quella di avere un team, che ho l’onore di condurre, con un’altissima professionalità. Il nostro biglietto da visita è proprio la qualità dei nostri servizi. Qualità che non riguarda solo la puntualità nella consegna delle merci ma anche l’informazione completa che offriamo al cliente attraverso l’utilizzo di app per il tracciamento del percorso in tempo reale che gli permettono di accedere alla piattaforma e localizzare time to time il proprio contenitore.

Per quanto riguarda il vostro importante parco mezzi: le nuove tecnologie ecosostenibili fanno parte dei vostri programmi?

Dal lato mezzi abbiamo compiuto un rinnovamento lo scorso anno piuttosto importante, abbiamo acquistato 40 unità che sono andate a sostituire mezzi con motorizzazione Euro 4 ed Euro 5 e quest’anno – malgrado la delicatezza del momento – abbiamo fatto un’operazione di rinnovo per altri dieci camion. La nostra flotta oggi è per l’80% Euro 6.

Per investire in tecnologie ancor più ecosostenibili credo che aspetteremo l’idrogeno. Iveco – società con la quale sono in costante contatto – sta facendo passi da gigante con dei mezzi all’idrogeno e credo debba essere quello il nostro traguardo. Non appena ci sarà la possibilità di abbracciare questa nuova tecnologia lo faremo.

Quale ritiene che sia oggi il principale problema dell’autotrasporto italiano?

In Italia il lavoro dell’autotrasportatore non è attrattivo, mancano 10-15.000 autisti, il problema è quindi quello della qualità e della reperibilità, e qui le difformità riguardano essenzialmente gli esteri rispetto agli italiani. E naturalmente esiste il problema delle infrastrutture. L’autotrasportatore è nella morsa fra le ore di guida e le code; quello che abbiamo vissuto ad esempio a Genova negli ultimi mesi è stato qualcosa di incredibilmente pesante.

L’intensificazione della vostra presenza al Sud potrà incontrare qualche difficoltà?

Credo che la realtà del Sud sia molto diversa, ma né migliore né peggiore di quella del Nord. Qui ci sono aziende davvero molto strutturate che sono da anni nel territorio ed hanno fatto investimenti importanti in mezzi e tecnologie. Attraverso la ricerca di collaborazione con queste aziende locali potremo sicuramente offrire un servizio alle compagnie; viceversa – data la loro concentrazione in quest’area – sarebbe molto difficile per noi fare investimenti.

Credo che oggi sia il momento di ragionare sulle alleanze, e non solo fra Nord e Sud, ma in generale.

Il futuro è quindi nelle concentrazioni anche nel settore dei trasporti su strada oltre che in quello via mare?

Credo di sì. A Genova abbiamo un denominatore comune che è Trasportounito che, pur essendo una rappresentanza più istituzionale, tratta i temi che sono quelli che interessano tutti noi. Il trasporto inoltre negli ultimi 10-15 anni è cambiato superando tante conflittualità. Tra le grandi aziende – come anche CarBox è – esistono logiche di dialogo.

Cerchiamo di stare nella nostra dimensione cercando sempre alleanze e restando aperti al dialogo con tutti. Il poter collaborare fra aziende, ognuno con i propri must, rappresenta secondo noi un grande valore, e per quanto riguarda CarBox i must che ha sono molti.

C.G.

 

Pubblicato il
7 Ottobre 2020
Ultima modifica
8 Ottobre 2020 - ora: 20:12

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