La partecipazione italiana alla fiera CILF di Shenzhen
SHENZHEN – Ha avuto luogo da mercoledì scorso a ieri venerdì a Shenzhen la 15a CILF – China International Logistics and Supply Chain Fair. La partecipazione italiana è stata curata dall’Agenzia ICE con la collaborazione con le due principali associazioni di categoria della logistica italiana, Assoporti e UIR – Unione Interporti Riuniti. Obiettivo della partecipazione alla CILF è stato inserire le attività di attrazione investimenti, facenti capo al Gruppo di Lavoro “Invest in Italy” di Agenzia ICE e Invitalia, all’interno delle dinamiche degli sviluppi logistici e del Real Estate che scaturiscono dal Piano strategico One Belt One Road, anche con riferimento alla crescita significativa del cross border e-commerce.
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La presenza italiana si inserisce nell’ambito delle attività previste dall’accordo tra Agenzia ICE e le associazioni citate, siglato nel luglio 2018 con l’obiettivo di instaurare un rapporto di collaborazione per valorizzare il “Sistema Paese” ed introdurvi l’investitore estero quale attore strategico per l’evoluzione, nello specifico, della competitività della portualità italiana e del sistema distributivo con base la rete degli interporti.
La CILF è uno dei principali eventi fieristici dedicati alla logistica che si tengono in Cina con, in più, una forte risonanza in ambito asiatico. La sua particolarità è quella di rivolgersi al vasto mercato della Cina Meridionale: quest’anno gli espositori erano circa 1000, e i visitatori previsti circa 50.000.
Quest’anno, in considerazione dell’emergenza sanitaria ancora in corso, l’Italia è stata presente con uno stand istituzionale presso il quale il personale di ICE Canton, unitamente al personale del Desk Fdi di Pechino, ha raccolto le manifestazioni di interesse da parte cinese e distribuito un book di offerta delle proposte progettuali italiane, debitamente tradotto in cinese.
Il proposito è mantenere l’attenzione sul mercato cinese – ha riferito ICE – fare riferimento al ruolo fondamentale assolto dai porti italiani che, nel corso dell’emergenza sanitaria, hanno garantito la continuità della filiera logistica e puntare, anche con il supporto di parte cinese, ad uno sviluppo sostenibile con particolare riferimento agli investimenti in nuove infrastrutture logistiche e all’innovazione tecnologica. Sono queste le chiavi per lo sviluppo e la crescita internazionale del sistema portuale italiano.
L’Agenzia ICE, unitamente al Desk Fdi di Pechino ha inoltre coordinato la presenza al World Port Chain Strategy Forum con una presentazione dal titolo “Presentation of the Italian Ports and Interports Offer”. Il nostro paese – è stato sottolineato – può contare su 16 Autorità di Sistema Portuale e 24 Interporti, entrambi nodi fondamentali per quanto concerne le modalità di trasporto degli scambi commerciali italiani di beni. Per quanto riguarda l’annualità 2018: – in volumi: il 57,4% dell’import avviene via mare ed il 22,9% via strada (elaborazioni RAM su dati Bankitalia, Eurostat 2018); il mare rimane una modalità di scambio prevalente per molte aree geografiche sia in import che in export. Ciò è dimostrato anche dal fatto che gli scali italiani, per la loro posizione geografica e per la loro dotazione logistica, ospitano rotte interessate a Medio ed Estremo Oriente, tra cui la Cina. L’Italia infatti è uno snodo strategico per la BRI, iniziativa che ha portato a siglare 29 accordi tra Italia e Cina, per un valore stimato di 2,5 miliardi di euro (SRM 2019).
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