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Sui 30 miliardi, solo i porti Genova e Livorno

ROMA – In attesa che i risultati definitivi incidano (o meno) sull’attuale governo – e ci vorranno giorni per metabolizzare il tutto – si va avanti con i programmi annunciati, che per la portualità e più in generale per la logistica si basano ancora oggi sulle cinquanta opere urgenti da commissariare. Il ministro Paola De Micheli ha presentato l’elenco al premier Giuseppe Conte alla vigilia delle regionali, per un totale di 30 miliardi di euro. In stretta sintesi, per le infrastrutture stradali sonno proposti interventi per 8 miliardi e mezzo (ci rientra anche la Tirrenica come superstrada tra Tarquinia a San Pietro in Palazzi per 1.020 ml), per quelle ferroviarie 32.415 ml (compresa la tanto sospirata e contestata Pontremolese) mentre per i porti gli interventi urgenti sono solo due: la nuova diga foranea di Genova (un miliardo) e la Darsena Europa (467 milioni).

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C’è però quasi un giallo su quest’ultima cifra, che appare dall’elaborazione ANCE dei documenti forniti dal governo. Da dove esce? Per quello che l’AdSP ha anche recentemente ricordato, la Darsena Europa ha già destinati 200 milioni dalla Regione Toscana (impegno personale e molto sostenuta dall’ormai quasi-ex presidente Enrico Rossi), 50 milioni dal CIPE e altri 50 da risorse della stessa AdSP. Il ministro De Micheli ha assicurato l’intervento del suo dicastero per altri 200 milioni circa: complessivamente siamo dunque a 500 milioni “sicuri”. Da dove esce quella cifra di 467 milioni dell’ANCE (ripresa anche dalla paginata di sabato scorso del Sole-24 Ore).

Anche al presidente dell’AdSP del Nord Tirreno, ingegner Stefano Corsini, la cifra dei 467 milioni lascia qualche dubbio. “Dai documenti che abbiamo e dai contatti che ho avuto anche di recente con il MIT – ci ha dichiarato – ci risultano cifre diverse”. Forse sono compresi interventi diretti, come le nuove dighe esterne al porto o i relativi dragaggi del canale di accesso che sfiora le secche della Meloria?

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Sempre secondo l’ingegner Corsini, il chiarimento arriverà presto. Nel frattempo però, in attesa che il governo nomini i cinquanta commissari per le cinquanta opere urgenti (e per la Darsena Europa non fa mistero che ritiene naturale e dovuto di essere nominato lui come commissario anche grazie ai propri titoli professionali) Corsini va avanti con le pratiche. “Abbiamo già chiesto la valutazione VIA, stiamo completando le linee della gara che invieremo presto per la valutazione del CSLP (Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici), stiamo aprendo le gare per i nuovi dragaggi in Darsena Toscana e va finalmente avanti anche il complesso lavoro del microtunnel. Da semplice sogno di pochi anni fa, la Darsena Europa oggi è una realtà che si avvicina, finalmente, alla gara per la sua realizzazione”. E se ancora non ci sono state formali dichiarazioni di interesse per partecipare alla suddetta gara, secondo il presidente “sono in contatto con quei gruppi che seguono con attenzione gli sviluppi, anche e specialmente sulle scelte internazionali post pandemia”. Ma se nessuno si facesse sotto una volta completata la lunga serie dei passaggi burocratici ed autorizzativi? “Non credo che accadrà: ma in ogni caso – conclude Corsini – abbiamo già risorse e capacità per fare da noi”. Con un retropensiero: “Sto pensando, con i nostri uffici, anche a un’altra possibilità; d’indire la gara in pendenza di pareri”. Un po’ come gettare l’anima al di là dell’ostacolo.

A.F.

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Pubblicato il
23 Settembre 2020

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