L’Unione Europea, anzi la disunione delle offese
LIVORNO – Non c’è da gridare allo scandalo, perché la satira ha sempre avuto piena libertà in tutto il mondo, anche dove la libertà è più proclamata che reale. Però quando si esagera si esagera. Così quando i tedeschi, che di umorismo sottile non sono certo maestri, pubblicarono la famosa copertina dedicata all’Italia con un piatto di spaghetti graziosamente farcito da una pistola, beh, ci piacque poco. Poi di recente è toccata ai francesi, con la stupida e offensiva immagine del pizzaiolo napoletano sudicio e canagliesco che sputava sulla pizza destinata ai turisti. Adesso un lettore siciliano ci ha girato quest’immagine che pubblichiamo qui a fianco, apparsa su un numero del settimanale satirico francese “Le Canard Enchainé” dedicato al turismo italiano. In questo caso è presa di mira la Sicilia, che pure ha antiche tradizioni culturali dai tempi della Magna Grecia e viene considerata, Pitagora dote, una culla della civiltà. La vignetta è triviale e si riferisce, ovviamente, alla mafia siciliana come piovra che sovrasta ogni iniziativa anche turistica.
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Dobbiamo riderci sopra? Ci piacerebbe rispondere ai francesi ricordando i loro sollazzi nella guerra d’Algeria, sul come delicatamente torturavano i partigiani locali: o ai tedeschi della pastasciutta alla pistola, per i quali è addirittura superfluo citare ben più recenti “divertissment”.
Tiremm’innanz, come disse quel tale patriota condotto dagli austriaci alla forca. Ma che la cosiddetta Unione Europea continui ad alimentare una satira così bassamente razzista, beh non ci piace. A parlar male dell’Italia potremmo essere e siamo i primi. Ma gli altri devono rimestare la loro merde e lasciare stare la nostra.
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