Il Covid contro la nautica: salta il festival di Cannes
CANNES – È l’annuncio di questi giorni: il salone nautico di Cannes, per anni definito il grande festival della costa mediterranea francese, è stato cancellato. Doveva svolgersi, come era stato annunciato fino all’inizio di agosto, dall’8 al 13 settembre e dopo il forfait di Monaco sembrava confermata. Tanto che gli organizzatori, Reed Exhibitions France, avevano scritto agli espositori – si era parlato di 400 imbarcazioni prenotate – per comunicare i protocolli di sicurezza. Molti cantieri avevano confermato il parere favorevole “al mantenimento della rassegna, nonostante gli ultimi sviluppi”. Quindi, la cancellazione, comunicata dagli organizzatori con “grande rammarico e con una certa incomprensione”. Il forfait – hanno spiegato gli organizzatori – è stato imposto da un divieto espresso del governo francese in base ai nuovi focolai del Covid.
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Eppure Reed Exhibitions con un comunicato ufficiale ha spiegato che il protocollo messo in atto si è distinto per essere stato il primo in Francia ad essere oggetto della certificazione “Safe & Clean” dell’APAVE. Tuttavia, l’11 agosto il governo “improvvisamente e inaspettatamente” ha deciso di vietare, a causa del peggioramento della situazione sanitaria lo svolgimento di manifestazioni di oltre 5.000 persone in Francia fino al 30 ottobre 2020, decisione poi sfociata in un decreto pubblicato il 13 agosto. Gli organizzatori del salone nautico di Cannes avevano anche chiesto una deroga al prefetto, presentando un piano di sicurezza potenziato. Ma non c’è stato niente da fare.
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I due saloni internazionali cancellati non depongono certo bene per il mercato delle imbarcazioni. Che ha subìto, com’era del resto prevedibile, un pesante calo nella vendita del nuovo, malgrado molti cantieri abbiano proposto prezzi rivisti. Il 2020 è stato anche l’anno dell’incredibile eutanasia del marchio Evinrude, che ha lasciato il mercato dei fuoribordo – dopo aver totalmente rinnovato la gamma due anni fa – ai soli costruttori orientali, Mercury a parte. In compenso è stato molto attivo il mercato dell’usato, che ha retto bene insieme al charter, andato quasi ovunque esaurito in luglio e agosto.
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