C’è del plankton alla Capraia

Nella foto: La sirena e la foca alla Capraia nel dipinto di Isabella Staino.
CAPRAIA ISOLA – C’è del plancton nel mare di questo pezzo di scoglio vulcanico tanto lontano dalla costa toscana da sembrare una scheggia di Corsica. E non solo dentro il mare, dove attira al pascolo estivo le balene mediterranee. Anche nella antica chiesetta del Sant’Antonio, un tempo eremo dei monaci e poi parrocchia della colonia penale, oggi fino al 20 agosto c’è del plankton, questa volta con la K: ovvero l’arte della pittrice fiorentina Isabella Staino, ispirata ai microrganismi del mare che si muovono con le correnti: esempio paradigmatico di resilienza priva di resistenza ma anche di vitalità – come scrive Isabella alla sua brochure – “di trasparenza, il pensiero unificato”.
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Isabella non segue canoni, non fa parte di scuole. Così com’è libera e selvaggia la Capraia, dove ormai da lustri espone le sue opere, così è la sua pittura. Che però non perde il filo conduttore della realtà quotidiana, nei piccoli e grandi eventi che caratterizzano il suo fluire. Così un grande dipinto di quasi due metri di lato propone la sua interpretazione del lockdown per il Covid, con l’immagine di una giovane donna distesa persa nelle fantasticherie; così un piccolo delizioso essai riportato anche nell’invito della mostra, con due sirene che giocano con la foca monaca, recente riscoperta nelle acque dell’isola. Il mare di Isabella è in ogni dipinto un mare speciale: un frenetico incrocio di pennellate scure, che portano a ipotizzare nascoste inquietudini. In lei, nella giovane artista che ha il viso fresco di una madonna botticelliana e potrebbe richiamarci semmai immagini di serenità e di natura Felix.
(A.F.)
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