Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Tanti auguri per “Codamozza” che sta vagando sul Tirreno

CAMOGLI – È molto meno crudele della foto in prima pagina: eppure anche per “Codamozza”, – nell’immagine da Liguria Nautica – la balena pur’essa amputata da un’elica navale ma in modo meno mortale di quella in Atlantico, la vita e la sopravvivenza non dev’essere facile. Seguita nel suo faticoso pellegrinare lungo le coste italiane, “Codamozza” è stata vista risalire dallo stretto di Messina fino al Circeo e da lì è stata fotografata la settimana scorsa davanti a Camogli. Ha seguito la corrente costiera Sud-Nord che lambisce la costa tirrenica, probabilmente indirizzata alla fossa della Liguria a Nord di Capo Corso dove la pastura per i grandi cetacei stanziali è più abbondante. La speranza è che riesca a cavarsela, non avendo in quest’area molti nemici naturali – in particolare le orche – tradizionalmente implacabili con gli esemplari menomati.

[hidepost]

La presenza di questa balena mutilata ripropone il problema del Santuario dei Cetaceo, uno dei parchi marini più grandi del mondo ma anche il meno tutelato sul piano concreto. Nato da una apprezzabile ma velleitaria volontà di difendere cetacei e animali marini ancora frequenti in questa zona del Mediterraneo, il Santuario è di fatto poco più di una buona intenzione: con i solito apparati burocratici ma con zero protezione reale.

E del resto come sarebbe possibile su quella che è l’area marina più trafficata del Mediterraneo, con una mezza dozzina di grandi porti, migliaia di navi che incrociano giornalmente spesso a velocità letali per balene e capodogli, più i fenomeni di inquinamenti dovuti ai grandi fiumi? Ci sono in atto alcuni lodevoli tentativi da parte delle più sensibili compagnie dei traghetti per aumentare l’attenzione, fino alla dotazione di strumenti che si stanno rivelando utili ma non risolutivi per identificare i grandi cetacei sulle rotte in tempo per manovrare. Ma siamo ancora alla dimostrazione di buona volontà: che la dice lunga sulla contraddizione tra le buone intenzioni platoniche destinate a rimanere sulla carta e i fatti concreti.

A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
1 Luglio 2020

Potrebbe interessarti

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora

La quiete dopo la tempesta

Qualcuno se lo sta chiedendo: dopo la tempestosa tempesta scatenata a Livorno dall’utilizzo del Tdt per le auto di Grimaldi, da qualche tempo tutto tace: sul terminal sbarcano migliaia di auto, la joint-venture tra...

Leggi ancora