Una mappa sottomarina per le Secche della Meloria
LIVORNO – Le Secche della Meloria, un’area marina protetta a 3 miglia dal porto labronico e dalla foce dello scolmatore dell’Arno sono state oggetto di una serie di indagini da parte del Centro Interuniversitario di Biologia Marina (CIBM), che presenterà probabilmente nei primi giorni di Luglio i risultati della ricerca. Come noto il Centro ha oggi due sedi: a barriera Margherita, sul viale Italia e allo scoglio della Regina. Per le ricerche sui fondali della Meloria si è avvalso della collaborazione del CNR con alcuni sofisticati strumenti subacquei e dei gommoni dell’Assonautica e dell’associazione Marevivo. Il tutto si è svolto nell’ambito di un Interreg con la Corsica; e proseguirà con ulteriori indagini sia sulla flora che sulla fauna stanziale sulle Secche.
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Nell’ambito del prossimo incontro ufficiale per presentare la carta (anche in formato elettronico) dei fondali delle Secche, saranno anche chiariti alcuni aspetti istituzionali dell’Area Protetta, che fa parte del Parco regionale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli: un conferimento, quello della gestione delle Secche a un parco tutto terrestre, che non ha mai dato i risultati sperati. Tra l’altro proprio in questi giorni circola la notizia che il Ministero dell’Ambiente avrebbe rigettato il disciplinare elaborato dal Parco per l’area marina protetta, rifiutandosi anche di avallare il tanto contestato ticket che il Parco tenta da un anno di istituire per chi vuole andare in barca anche solo nell’area teoricamente di libero accesso. Abbiamo cercato di avere conferma della cosa ma il telefono del parco è muto da tempo, la mail non ha risposte, e in Capitaneria di Porto non hanno avuto nuove comunicazioni. Sul sito è scritto soltanto che valgono anche per quest’anno i permessi rilasciati l’anno scorso: ma non spiegano cosa deve fare chi vorrebbe andare in Meloria quest’anno per la prima volta. A meno che di non adottare il metodo tutto all’italiana di andarci alla ventura, contando sul fatto che la sorveglianza affidata alla Guardia Costiera in genere è operata con la dovuta attenzione solo alle “piraterie” in zona protetta e non alle barchette che rispettano la regola di starsene a Est delle due torri.
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L’assessore al porto e innovazione e università Barbara Bonciani ha intanto partecipato ad una ricognizione in mare con i ricercatori del CIBM alla Meloria, per approfondire il lavoro scientifico realizzato dal consorzio universitario ai fini della valorizzazione dell’area protetta.
“L’imminente presentazione della carta dei popolamenti che risiedono nell’area, prevista per il 1 luglio” afferma l’assessore Bonciani “sarà un ulteriore momento di condivisione delle informazioni sull’area protetta, unico modo per consentire ai cittadini di comprendere le scelte fatte. Solo da qui si può partire per coinvolgere gli interessati, capirne le esigenze e trovare il migliore compromesso tra tutela del bene e desideri di fruizione. Il CIBM è un ente molto importante presente sul nostro territorio che da sempre promuove la conoscenza del mare , della costa e della protezione ambientale, primo passo per comprendere gli effetti del comportamento umano sull’ambiente. Il Consorzio, da anni attivo sulle attività di alternanza scuola lavoro con le scuole, si presta a rafforzare la relazione fra ricerca e cittadinanza sui temi ambientali legati al mare”.
L’Amministrazione Comunale – dice una nota – ritiene fondamentale una partecipazione attiva verso questo patrimonio che passa necessariamente dalla conoscenza diretta dell’area protetta.
A questo proposito l’Amministrazione Comunale ha ripreso il progetto volto all’apertura del nuovo centro servizi Secche della Meloria presso lo Scoglio della Regina che si trova oggi in fase di definizione finale, centro che permetterà ai cittadini di avere maggiore consapevolezza e conoscenza di tale patrimonio.
“Le Secche della Meloria” – conclude l’assessore – “già elogiate dagli anni’60 per le loro bellezze e peculiarità, sono oggi Area Marina Protetta a testimonianza dell’importante capitale naturale che esse detengono.
Per questo ho ritenuto importante recarmi personalmente alla Meloria con i ricercatori del CIBM per conoscere meglio l’attività scientifica realizzata dal Consorzio in quell’area.”
A.F.
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