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Gorgona senza più macelleria esulta la LAV, perplessi gli agenti

GORGONA ISOLA – L’hanno definito, anche se parte del personale dell’isola non sembra molto d’accordo, un altro passo verso la rinascita del “modello Gorgona”, isola dei diritti, umani e animali: è quanto è stato fatto con la firma di un accordo tra Ministero della Giustizia, Dap e Parco dell’Arcipelago Toscano affinché il carcere dell’isola torni ad essere vero e proprio laboratorio di buone pratiche per la rieducazione delle persone detenute. Come noto contro questa ipotesi si erano espressi gli agenti del carcere, che avevano lamentato le difficoltà che ne deriveranno dalla mancanza di carne fresca sull’isola, specie d’inverno quando i collegamenti via mare sono più precari.

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“Un’altra positiva notizia, alla vigilia della prima operazione dei trasferimento di parte degli animali che si trovano sull’isola, in cui saremo impegnati la prossima settimana, e con cui il Protocollo d’Intesa da noi firmato in gennaio con Comune di Livorno, Casa Circondariale e Parco dell’Arcipelago, entra finalmente nel vivo”, dichiara Gianluca Felicetti, esprimendo il proprio apprezzamento per l’accordo concluso con la partecipazione del sottosegretario alla Giustizia Ferraresi, alla cui volontà si deve anche la ripresa dell’iniziativa che a gennaio ha consentito di porre fine alla macellazione degli animali sull’Isola. (https://www.lav.it/news/gorgona-prot-intesa-2020).

“L’avvenuta chiusura del mattatoio e il trasferimento sulla terraferma di buona parte degli animali significano una riduzione drastica dell’inquinamento sull’isola – ha spiegato il sottosegretario Ferraresi alla stampa – al contempo, consentono ai detenuti di svolgere, con gli animali che resteranno, attività rieducative non violente, focalizzate sullo sviluppo di un rapporto empatico e sul rispetto per il territorio. Con il valore aggiunto di dare l’opportunità ai detenuti di imparare un mestiere che tornerà loro utile una volta terminata la pena. Con il protocollo d’intesa firmato a gennaio abbiamo messo la prima pietra, ma perché il progetto viva è necessario ridurre il numero di animali che attualmente vivono a Gorgona, risultato dell’attività di riproduzione incentivata ai fini dello sfruttamento zootecnico. Noi di LAV – continua la nota della Lega Anti Vivisezione – ne adotteremo direttamente alcuni, finanzieremo le attività di salvataggio e trasferimento, con un contributo di 45.000 euro nell’arco di due anni, e aiuteremo il Carcere a trovare una nuova casa a tutti gli altri. Ma non è tutto: con interventi educativi, campagne di “adozione a distanza” e visite guidate sull’isola, faremo conoscere e valorizzeremo gli aspetti etici, ambientali ed educativi di un’esperienza unica nel suo genere (https://www.lav.it/campagne/gorgona-isola-dei-diritti).

Per questo, venerdì prossimo 25 giugno la LAV sarà sull’isola – dopo la pausa forzata imposta dall’emergenza sanitaria è per dare il via alla rinascita del “modello Gorgona”, isola dei diritti, umani e animali, con una simbolica “Arca della Libertà”: il trasferimento sulla terraferma dei primi 85 animali sottratti alla morte per macellazione.

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Pubblicato il
20 Giugno 2020

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