Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Termini Imerese riparte dalla green economy

ROMA – Smart City Group, consorzio di imprese della green economy e delle tecnologie per la mobilità elettrica, ha presentato la documentazione di manifestazione d’interesse relativa al bando per la riconversione ecologica del distretto industriale di Termini Imerese nell’area ex FIAT e Blutec.

Spiega Giancarlo Longhi, presidente del Consiglio di Amministrazione del Consorzio Smart City Group, con una notevole esperienza ai massimi livelli nazionali nel riciclo e recupero degli imballaggi: “Il nostro progetto per Termini Imerese mette al centro la green economy e offre risposte concrete su due questioni centrali per la Sicilia: salvaguardare l’ambiente offrendo un’adeguata valorizzazione delle materie prime seconde, che altrimenti finirebbero in discarica, e creare nuovi posti di lavoro per chi, oggi, è in grande sofferenza”.

[hidepost]

Obiettivo della manifestazione d’interesse del consorzio proponente, che riunisce 15 aziende di tutta Italia, da Torino alla Toscana alla Sicilia, attive nei settori ambientale e del trattamento delle acque, nell’agricoltura, nella produzione di energie rinnovabili, nella green mobility, nell’ICT e nei sistemi di storage, è la creazione di un ecosistema industriale per l’economia circolare e la mobilità innovativa in Sicilia che possa essere di esempio a livello nazionale.

Il progetto si chiamerà S.U.D., acronimo di Smart Utility District, e si propone come moderno distretto tecnologico siciliano per garantire il ciclo virtuoso dell’economia del riuso delle materie nell’intera regione; il volume di occupati previsto, a regime, è tra le 700 e le 800 persone.

Due le aree principali: valorizzazione di materie prime seconde e mobilità elettrica innovativa. Da un lato la valorizzazione e il recupero di Forsu, ovvero la frazione organica dei rifiuti urbani, e di biomasse provenienti dall’agricoltura della zona per produrre gas tecnici ed energia, di oli e grassi, plastiche e polveri d’acciaio; dall’altro le tecnologie per la mobilità sostenibile, batterie e sistemi di accumulo, fino all’assemblaggio di citycar elettriche.

L’iniziativa nasce dalla convinzione dei soggetti chiamati a investire che l’area sia un’ottima opportunità di sviluppo, in grado di colmare la carenza di impianti di riciclo e valorizzazione delle risorse secondarie dell’isola e offrendo una nuova collocazione occupazionale e di formazione professionale a tutti i lavoratori ex Fiat/Blutec.

[/hidepost]

Pubblicato il
3 Giugno 2020

Potrebbe interessarti

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora

La quiete dopo la tempesta

Qualcuno se lo sta chiedendo: dopo la tempestosa tempesta scatenata a Livorno dall’utilizzo del Tdt per le auto di Grimaldi, da qualche tempo tutto tace: sul terminal sbarcano migliaia di auto, la joint-venture tra...

Leggi ancora