Cala l’inquinamento da fumi navali
LONDRA – La Sulphur 2020 sta cambiando radicalmente le condizioni di inquinamento della costa dai traffici marittimi. Val la pena di ricordare che prima del suo entrata in vigore, lo scorso gennaio, i gas di scarico delle navi – riporta il notiziario nazionale ufficiale “Ambiente informa” – costituivano una fonte importante di inquinamento atmosferico, anche per le emissioni di ossidi di zolfo che derivavano dall’olio combustibile utilizzato e che possono sia causare piogge acide in grado di danneggiare colture, foreste e specie acquatiche, contribuendo all’acidificazione degli oceani, sia generare polveri sottili.
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Prendendo in considerazione il solo comparto delle navi da crociera, uno studio condotto da Transport & Environment ha sostenuto che Carnival Corporation, il più grande operatore al mondo nel settore, ha emesso nel 2017 sulle coste europee circa 10 volte più ossidi di zolfo rispetto ai 260 milioni di auto europee. Royal Caribbean Cruises, il secondo più grande al mondo, è quattro volte peggiore della flotta europea di automobili. In termini assoluti, Spagna, Italia e Grecia, seguite da vicino da Francia e Norvegia, sono i paesi europei più esposti all’inquinamento atmosferico da ossidi di zolfo provenienti dalle navi da crociera, mentre Barcellona, Palma di Maiorca e Venezia sono le città portuali europee più colpite, seguite da Civitavecchia e Southampton.
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