Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

E allora? Speriamo di cavarcela!

LIVORNO – Un paio di lettori mi hanno bacchettato per telefono – la maledizione dei cellulari mi ha fatto rintracciare anche nell’eremo di pace dell’isola di Capraia – perché ho scritto nell’ultimo numero che c’è un eccesso di diagnosi ma nessuna terapia. Non è vero, hanno detto sia l’uno che l’altro: le terapie ci sono, solo che chi deve applicarle non lo fa.

Giusto, anzi giustissimo: ma mi sembrava che il mio modesto “fondino” sostenesse proprio questo: tantissimi convegni, tantissimi approfondimenti sui nostri problemi, tante indicazioni di cosa fare e come farlo, quasi nessuna iniziativa dei “decisori”.

[hidepost]

È un pò l’immagine – scherzosa ma nemmeno troppo – riportata qui sopra: un’Italia che giace addormentata sul suo bel mare, e un ometto che la guarda con un interrogativo. Che dire? Speriamo di cavarcela.

A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
12 Febbraio 2020

Potrebbe interessarti

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora

La quiete dopo la tempesta

Qualcuno se lo sta chiedendo: dopo la tempestosa tempesta scatenata a Livorno dall’utilizzo del Tdt per le auto di Grimaldi, da qualche tempo tutto tace: sul terminal sbarcano migliaia di auto, la joint-venture tra...

Leggi ancora