Allarme sulle coste: è lo sterminio dei polpi

Nel disegno: Un simpatico polpo dei cartoni animati.
MONTE ARGENTARIO – L’ultimo allarme riguarda i polpi, ovvero i tentacoluti e prelibati Octopus Vulgaris un tempo frequentissimi sulle nostre coste. Secondo i pescatori della Toscana, l’aumento esponenziale delle nasse, ovvero delle trappole dedicate a questa specie, con il ricorso anche a nuove tecniche di pesca costituite dagli speciali “barattoli” (entro i quali i polpi tendono a nascondersi) stanno decimandoli. Una riprova: non si pescherebbero più, o quasi, polpi adulti: ma solo esemplari giovani o giovanissimi. Un tempo il polpo anche di due o persino tre chili era frequente. Oggi è diventato una rarità.
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Per i pescatori, specie quelli della piccola pesca costiera, la situazione è grave. Per gli ambientalisti è drammatica, perché la rarefazione dei polpi dimostra che il mare è sotto stress e la pesca eccessiva. Il Ministero dell’Ambiente ha stabilito che debba esserci un mese di sospensione della pesca, ma il “fermo” è ritenuto da tutti insufficiente. Occorrono provvedimenti più decisivi: ma non si sa bene come applicarli e specialmente come farli rispettare.
Il polpo da parte sua si difende come può. Intelligentissimo tra gli invertebrati, tra i pochi che è capace anche di usare strumenti (raccoglie sassi e conchiglie per mascherare la propria tana) ha come principali avversari in mare le murene, che però riescono a prevalere solo se lo sorprendono fuori dalla tana. Al contrario è un cacciatore accanito di aragoste, granchi e conchiglie di vario genere, che apre a forza grazie alle ventose dei suoi otto tentacoli. È nota la sua curiosità, che lo spinge a giocherellare anche con i sub quando quest’ultimi non dimostrano volontà aggressive. Si è scoperto che la sua intelligenza gli consente addirittura di aprire barattoli dentro i quali sia stato posto un pesciolino o un succulento (per lui) boccone. Fa la tana in profonde fenditure di roccia ma anche dentro vecchi recipienti finiti sui fondali, anfore, tubi rotti, grossi barattoli. E proprio questa caratteristica ha fatto inventare le trappole con i barattoli: una volta che il polpo è dentro, rimane tenacemente rintanato anche se il barattolo viene salpato. Ed è la sua fine.
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