Belt&Road, un’occasione o un rischio?
MILANO – Affrontare i temi della geo-logistica vuol dire anche inquadrare il sistema Italia nel più generale progetto trans-europeo della Belt&Road Initiative cinese, che sta coi volgendo una molteplicità di paesi per l’impatto proposto (e in parte già in atto) sulle loro reti.
Molto si è già scritto sulle posizioni assunte dall’Unione Europea e dei singoli suoi Paesi sul tema. E se da parte dei governi ci sono state posizioni non sempre allineate, le imprese che si occupano di logistica, in particolare quelle legate ai porti e alle “catene” trasportistiche, stanno affrontando il grande tema in chiave concreta, valutando come, quando e con quali caratteristiche partecipare.
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All’epoca delle grandi guerre economiche – uno dei temi che apriranno già domani, giovedì 30 gennaio, l’assise della SF&LmI di Milano – l’offensiva cinese sulla nuova Via della Seta può essere vista come un’opportunità storica; inquadrata ovviamente in un’ottica di controllo perché non diventi invece una forma di colonizzazione logistica ed economica. Sarà interessante apprendere come i players dello shipping e della trasportistica italiana con le industrie nazionali che incontreranno da domani a Milano, si proporranno sul tema.
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