Cinque scafi e cinque vele per la crociera del futuro
SAINT NAZAIRE – Probabilmente è finito in qualche cassetto, dopo i numerosi passaggi di proprietà dello storico cantiere francese passato dai sud-coreani agli interessi di Fincantieri: ma non è detto che il fantascientifico progetto elaborato una dozzina di anni fa dai tecnici della STX Europe non possa tornare all’attenzione dei grandi players delle crociere. Quando l’attuale spinta al “verdismo” diventerà qualcosa di meno teorico e più pratico.
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Il progetto rappresenta una nave da crociera a vela, la “Eoseas” elaborato dalla Stirling Design International e destinato appunto ai cantieri STX. Il profilo (nel disegno) non dice tutto sulle sue caratteristiche: perché oltre alla particolarità delle cinque vele con rand più il grande fiocco, c’è anche quella, altrettanto inedita di uno scafo a pentamarano. Ovvero cinque scafi di lunghezza decrescente a partire sui due lati di quello centrale ovviamente più lungo. La filosofia di base è di mantenere una lunghezza non esasperata aumentando in proporzione la larghezza e quindi il numero delle cabine e i grandi spazi centrali per i servizi. La carena è stata studiata – dicono i progettisti – per ridurre al minimo il pescaggio e quindi la resistenza all’avanzamento, oltre alla possibilità di entrare anche in porti con bassi fondali. La propulsione è studiata per operare con motori a GNL utilizzando le vele – gestire dai computer di bordo – come ausiliari in navigazione principalmente con venti portanti. Non manca una estesa superficie di pannelli solari per i servizi di bordo, anche se non si capisce bene se sarebbero collocati sulle superfici laterali per non essere condizionati dall’ombra delle grandi vele. In coperta sui cinque scafi sono previsti persino prati con vera erba ed alberi di media altezza.
In definitiva, un progetto per il momento ancora da maturare. Ma che la dice lunga su quello che i cantieri possono immaginare per il futuro delle crociere “green”.
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