Da gennaio aria più pulita in tutti gli ambiti portuali dell’Adriatico

Ugo Patroni Griffi
BARI – Particolare attenzione è sempre stata dedicata dal sistema portuale dell’Adriatico Meridionale ai temi ambientali. E adesso, nell’ambito della strategia ad ampio spettro condotta dalla International Maritime Organization dell’ONU volta al contenimento e alla riduzione dell’impatto ambientale e alla ecosostenibilità del trasporto via mare nel suo complesso, arrivano le misure di riduzione delle emissioni nocive (ossidi di zolfo, ossidi di azoto e particolati) e di gas serra da parte delle navi. Il tutto, in base all’allegato VI della Convenzione internazionale MARPOL, entrerà in vigore su scala mondiale dal prossimo 1 gennaio il nuovo limite della percentuale di zolfo nei combustibili navali, applicabili alle navi di qualsiasi bandiera, pari a 0,5%, ben 7 volte inferiore al vigente limite del 3,5% .
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“Tale previsione costituisce una risposta importante e convincente da parte del mondo dello shipping – sottolinea il presidente dell’AdSP – alla crescente domanda di mitigazione dell’impatto ambientale e rappresenta un contributo essenziale al miglioramento della qualità dell’aria degli ambiti portuali. Peraltro già da alcuni anni le navi all’ormeggio non possono utilizzare combustibili marini con tenore di zolfo superiore a 0,1%.”
Per i porti come quelli dell’Adriatico, tutti collegati a ventri urbani importanti, si stima che, in attuazione di detta normativa, a partire dal 1 gennaio le emissioni nell’aria di ossidi di zolfo saranno ridotte del 77%, con forti benefici in particolare negli ambiti portuali e nelle aree marittime caratterizzate da intenso traffico marittimo, ma anche delle vicine città e della gente che lavora sulle banchine e nel waterfront.
Contemporaneamente sarà compiuto un ulteriore passo in ordine alle misure operative per l’abbattimento progressivo delle emissioni CO2 da trasporto marittimo, con obbligo per le nuove navi in costruzione di miglioramento dell’efficienza energetica che consenta la riduzione del 20% di CO2 per tonnellata/km.
Come reagirà la flotta di navi di linea – ci si chiede – che scalano regolarmente i nostri porti per quanto attiene alla qualità dei combustibili? Le strade che possono essere percorse per essere coerenti con la nuova normativa internazionale sono essenzialmente tre:
• adottare combustibili derivati dal petrolio con tenore di zolfo inferiore a 0,5%;
• continuare ad usare combustibili derivati dal petrolio tradizionale, dotando però la navi di sistemi di filtraggio e pulizia dei gas di scarico, i cosiddetti scrubber;
• adoperare combustibili alternativi come il GNL (metano liquefatto) che riducono ancor più drasticamente le emissioni nocive e i particolati.
“Stante la difficoltà della terza soluzione, per carenza al momento dei depositi di stoccaggio del GNL nei nostri porti – conclude l’AdSP di Bari – la prima soluzione è quella che sarà prevalentemente adottata dalle compagnie di navigazione. Che hanno già quasi in toto recepite le istanze dell’Autorità stessa – adottando combustibili in linea con le nuove normative o dotando le proprie navi di scrubbers che renderanno gli accessi e le uscite dai porti del sistema molto più green che nel passato”.
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