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Gorgona e le altre isole minori sperano nella legge Gualtieri

LIVORNO – Che siano finalmente fatti veri, oltre alle buone intenzioni, anzi ottime, quelle esposte nell’art.66, tomo II, del disegno di legge presentato nei giorni scorsi del ministro dell’economia Gualtieri per le isole minori? Il titolo stesso dell’articolo, “Interventi per le isole minori”, sembra confermare che il governo si sia reso conto delle necessità tutte atipiche di quei pezzetti di territorio nazionale che spesso sono costretti a una vita propria grama, come brandelli troppo spesso dimenticati di un mondo alla fine del mondo.

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Secondo la proposta del ministro già l’anno prossimo potrebbe nascere – da attribuire al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio – un fondo ad hoc con una dotazione di 14,5 milioni di euro; arricchito poi di altri 14 milioni per il 2021 e di 13 per il 2022. “Il fondo – recita l’articolo del disegno di legge – è destinato a finanziare progetti di sviluppo infrastrutturale o di riqualificazione del territorio di comuni delle predette isole”.

“Un’iniziativa lodevole – ci conferma il sindaco della piccola e lontana isola di Capraia Maria Ida Bessi – anche se non del tutto nuova, perché già un’altra volta ci illusero con una proposta di legge sui piccoli borghi, poi finita nel nulla. Questa volta il ministro Gualtieri scende più nel concreto, ma per passare dalle intenzioni ai fatti – puntualizza il sindaco – bisognerà attendere non solo l’approvazione della legge ma anche un regolamento su criteri e modalità per l’erogazione delle risorse, la suddivisione delle stesse sulle isole, gli accordi anche con il ministero degli affari regionali e con la conferenza unificata”.

In sostanza: siamo all’inizio di un iter che fa sperare ma che non sarà semplice.

Le isole della Toscana sono, almeno in ipotesi, quelle tra le più interessate al progetto. Le vere minori sono Gorgona, Pianosa, Montecristo e la lontana Capraia. Il sindaco di quest’ultima, che è anche presidente della Provincia di Livorno, ha un cassetto pieno di progetti, compreso quello di grande valore anche storico di completare la riqualificazione dell’ex convento di Sant’Antonio, opera seicentesca che è stata poi utilizzata dalla ex colonia penale come sede. “Con fondi nostri e di associazioni benemerite abbiamo già riqualificato l’antica chiostra e la chiesa sconsacrata – ricorda “Marida” Bessi – ma il recupero totale sarebbe importante sia sul piano storico che culturale e di valorizzazione turistica”.

Altra isola toscana che ci spera è la Gorgona, quello scoglio che fa parte del Comune di Livorno ma è da secoli “ingabbiato” come colonia penale. Per la dozzina di residenti civili, il centinaio di agenti di polizia penitenziaria e gli altrettanti detenuti, i prossimi mesi saranno decisivi anche per la sorte della colonia. Il sindacalista degli agenti, Pierangelo Campolettano, che come già abbiamo pubblicato ha inviato nei giorni scorsi una dura nota contro il progetto dell’ispettorato generale di chiudere le storiche attività produttive dell’allevamento e relativa macellazione torna sul problema. “Un provvedimento, la chiusura di allevamento e mavellazione – dice Campolettano – che sembra l’anticamera della chiusura dell’ultima isola carcere d’Italia: ma attraverso un vero e proprio strangolamento che mirerebbe a eliminare le ultime attività isolane capaci di dare risorse agli abitanti e agli stessi detenuti”. Il disegno di legge sulle isole minori potrebbe essere un buon supporto per Gorgona e Campolattano, come il direttore della colonia penale Carlo Mazzerbo, si dicono aperti a rinnovate speranze. L’isola ha bisogno di tutto o quasi: è da tempo condizionata da un depuratore problematico, ha visto fallire il pur costoso impianto di energia fotovoltaica e quello dell’allevamento ittico, ha energia elettrica da un’inquinante centrale a gasolio, collegamenti con la terraferma più che aleatori specie nella stagione invernale. Il disegno di legge Gualtieri – dicono a Gorgona – è pieno di buone intenzioni. Ma delle buone intenzioni – vecchio proverbio – si dicono lastricate le vie dell’inferno. Ce la farà Gualtieri a trasformare le intenzioni in fatti concreti?

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Pubblicato il
16 Novembre 2019

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