Cagliari lancia la sfida per un porto del futuro

Nella foto: L’intervento del presidente Duci.
CAGLIARI – Basta con le critiche e le lamentele per una crisi che ormai da mesi incombe sul porto canale di Cagliari, ma fatti concreti per sfruttare le eccezionali potenzialità del Golfo degli Angeli. All’insegna di un forte, e per certi aspetti secco, e senza precedenti richiamo lanciato dal presidente degli Agenti Marittimi della Sardegna, Giancarlo Acciaro, si è aperto a Cagliari il convegno significativamente battezzato “Golfo degli Angeli e non dei fantasmi”, che ha richiamato da subito la necessità di una battaglia e di una unità per abbattere tutti i vincoli che impediscono a Cagliari e alla Sardegna di ripartire e costruire un futuro per l’isola.
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I sindaci di Cagliari e Sarroch, Paolo Truzzu e Salvatore Mattana, hanno rivendicato all’unisono la nascita di un sistema coeso di imprenditori e istituzioni, ma a specialmente l’abbattimento dei vincoli che hanno vietato sino a oggi l’utilizzo produttivo della più estesa area industriale retroportuale d’Italia e la nascita di quella zona franca che avrebbe potuto assicurare quella marcia in più di cui la Sardegna e Cagliari hanno bisogno.
Il convegno è stato chiamato quindi a segnare una svolta storica, imponendo la logica dei fatti su quella delle parole e trasformando anche slogan come quello relativo a una Montecarlo sarda, che diventi hub per crociere e mega yacht in azioni concrete che si basano su un progetto di totale revisione delle funzioni e delle destinazioni d’uso delle differenti aree del porto in primis quelle del porto canale.
Cagliari cerca dunque di allontanare i fantasmi che incombono sul Golfo degli Angeli chiamando a raccolta operatori e Istituzioni. Il convegno, voluto dall’Associazione Agenti Marittimi della Sardegna, ha evidenziato come il porto di Cagliari e in parte a Sarroch siano chiamati – come ha sottolineato anche il Presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas – a un ripensamento complessivo. Ripensamento che transita attraverso l’opzione di concentrare nel porto storico di Cagliari tutti i traffici passeggeri relativi alle navi da crociera e ai mega yacht, e attraverso l’idea di un riutilizzo complessivo del porto canale, anche per traffici, diverso incluso quello che prevede la delocalizzazione del traffico su navi ro-ro.
A questo proposito, il Gruppo Moby Tirrenia ha confermato un interesse di base a svolgere un ruolo in questa operazione, ribadendo, per voce di Matteo Savelli, anche l’interesse del Gruppo a partecipare ai lavori per la definizione di una nuova Convenzione relativa ai traffici fra Sardegna e continente.
L’ipotesi di un porto da ridisegnare totalmente non è stata condivisa dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Massimo Deiana, che pure ha denunciato i vincoli burocratici che condizionano sia l’operatività sia i piani di sviluppo del porto.
Il presidente di Federagenti, Gian Enzo Duci, ha invitato i sardi a risolvere prima di tutto in Sardegna i problemi dell’isola cambiando passo e non attendendosi da Roma risposte che non arriveranno mai. Duci ha ricordato come i cambiamenti in atto nell’economia mondiale, persino negli assetti demografici, impongano cambi comportamentali. Una modifica radicale nell’atteggiamento che non può essere più passivo, ma prevedere una forte promozione e la messa in campo di azioni straordinarie anche sul tema della destagionalizzazione.
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