“L’Arcano del mare” presentato in Fortezza
LIVORNO – La location non poteva essere più adatta: sabato scorso nella sala Ferretti della Fortezza Vecchia è stato ripresentato lo splendido volume-strenna di Lucia Frattarelli Fischer “L’Arcano del mare. Un porto nella prima età globale: Livorno”. Ha introdotto Claudio Vanni, dirigente pianificazione e studi dell’Autorità di sistema portuale Alto Tirreno. I saluti di benvenuto sono stati affidati all’assessore comunale con delega al porto e all’integrazione porto città Barbara Bonciani, a Stefano Corsini, presidente autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale e a Riccardo Vitti, presidente della Fondazione Livorno.
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Ci sono stati interventi di Giuseppe Petralia, direttore scientifico del Centro di Studi Storici Mediterranei dell’Università di Pisa, Guilaume Calafat, Université Paris e Andrea Addobbati del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa che ha curato la prefazione del volume. La postfazione del volume è a cura di Olimpia Vaccari.
Fin qui il panel della presentazione. “Dell’Arcano del mare” come (quasi) tutti sanno è un’opera del 1646 dell’inglese naturalizzato toscano sir Robert Dudley, pubblicata per la prima volta a Firenze in quattro volumi con splendide incisioni. E’ stata un’opera fondamentale di cartografia che riguardava in particolare ma non solo il Mediterraneo e valorizzava ovviamente la marina granducale, di cui il Dudley fu a lungo non solo responsabile ma anche progettista (non sempre felice: il suo “galleratone”, che doveva essere un incrocio tra una galea e un galeone, si rivelò sostanzialmente un fiasco).
Nella presentazione di sabato scorso i riferimenti a Dudley sono stati ovviamente la parte centrale. Ma Vanni ha saputo inserire, nella presentazione del bel volume della Frattarelli Fischer sullo sviluppo storico del porto, anche una serie di considerazioni su quello che è lo scalo d’oggi e che sarà, presumibilmente, quello di domani.
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