Fabio Potestà: una filiera che chiede ascolti

Fabio Potestà
FERRARA – Fabio Potestà è amministratore di Mediapoint Communications, la società che organizza la fiera GIS. È un uomo dinamico, il suo razionale entusiasmo per la rassegna che in questi anni è diventata la più importante d’Europa è davvero genuino.
Dieci anni soltanto di GIS e l’edizione che apre domani ha esaurito tutti gli spazi malgrado gli ingrandimenti. Dunque nel settore non si sente la crisi?
“Alla base del nostro successo c’è un paese reale che a differenza di quanto alcune istituzioni non capiscono, continua a lavorare, a produrre e specialmente ad esportare. Con tutti i connessi, compreso il trasporto pesante che serve appunto a trasferire prodotti di alta tecnologia e spesso di alti volumi fino ai porti per l’export. La nostra rassegna mette insieme il meglio del settore e si propone anche come richiamo per la politica nel campo della logistica nazionale”.
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In effetti trasportare carichi unitari pesanti è diventato un problema perché spesso le strade non sono adeguate…
“Purtroppo è così: perché a fronte del degrado di alcuni tratti stradali, ponti compresi, la politica di certe istituzioni è stata troppe volte di stabilire limiti di peso per i transiti. È da 2016 che il problema è diventato sensibile per il trasporto, assai prima della tragedia del ponte Morandi. Il nostro paese vive in particolare per l’export: allora è inutile impiegare tutta la più sofisticata tecnologia di oggi per produrre una mietitrebbia richiesta da tutto il mondo per la sua qualità, se poi per trasferirla dalla fabbrica al porto di spedizione occorre un calvario di autorizzazioni limitate, di burocrazia asfissiante, spesso di divieti orari o altro. GIS intende non solo presentare prodotti, ma anche e specialmente ribadire la necessità di velocizzare la filiera logistica che per questi prodotti è fondamentale”.
L’export è importante, ma a GIS partecipano sempre più aziende straniere. I problemi del trasporto straordinario in Italia riguardano anche loro?
“Riguardano chiunque produca e intenda mandare la propria produzione sul territorio. Ed è con dispiacere che vediamo tanti ostacoli costituiti proprio dalla filiera trasporto, dove le aziende, nazionali e non, fanno ogni anno progressi importanti anche sul piano della difesa ambientale. Poi nel GIS ci sono anche proposte sulla distribuzione, con tutte le innovazioni che si presentano sull’automazione dei carrelli di magazzino, sulle motorizzazioni elettriche, sui magazzinaggi automatici. Il nostro mondo sta cambiando velocemente, e la missione che ci siamo dati con GIS è di dargli una identità di filiera perché le istituzioni tutte comprendano come siamo una parte importante, molto importante, dell’economia del Paese”.
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