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Prà “elettrica” il progetto e i timori

GENOVA – L’ingegner Ennio Spadavecchia, project manager di Nidec ASI ha partecipato al convegno “L’elettrificazione delle banchine dei Porti del Mar Ligure Occidentale,” promosso dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, che si è tenutosi a Genova presso Palazzo san Giorgio.

L’ingegner Spadavecchia, nel corso del suo intervento, ha illustrato il progetto dell’elettrificazione delle banchine del porto di Prà e le referenze di Nidec ASI quale azienda leader nel settore della fornitura di sistemi di alimentazione delle navi da terra.

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“L’elettrificazione delle banchine dei porti – ha detto Spadavecchia – rappresenta una tappa fondamentale nel percorso verso la riduzione dell’impatto ambientale in termini di emissioni acustiche e di agenti inquinanti e verso una maggiore sostenibilità energetica delle attività portuali. Risponde alle direttive dell’Unione Europea, opportunamente recepite dalla legislazione nazionale, e mantiene la sicurezza sempre in primo piano. Nidec ASI – ha continuato – grazie ad una leadership consolidata nella progettazione di sistemi complessi, nel mercato dell’energy storage (BESS) e nel settore marine, forte delle diverse applicazioni di sistemi shore-to-ship già installate, è stata scelta lo scorso anno dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale per sviluppare l’innovativo sistema di alimentazione elettrica delle navi nel porto container di Prà. Un progetto centrale nella riduzione delle emissioni delle navi attraccate, che rappresentano una significativa fonte d’inquinamento dell’aria per un territorio densamente popolato come quello di Genova, contribuendo al contempo ad abbattere l’inquinamento acustico. La trasformazione dei porti, grazie alle tecnologie shore-to-ship, in ottica di maggiore sicurezza ed ecosostenibilità – ha detto ancora Spadavecchia – può inoltre avere un impatto positivo per l’economia della città e di tutto il Sistema Paese. Nidec ASI è stata inoltre recentemente incaricata di installare nello stesso porto di Prà un sistema di energy storage all’avanguardia basato su supercondensatori che, integrato al sistema di automazione e coordinamento, permetterà di ottimizzare la gestione dell’energia che alimenta le gru presenti in porto. Con queste innovative soluzioni, Nidec ASI si conferma gruppo fortemente impegnato nella promozione di un modello di sviluppo più sostenibile, attraverso tecnologie in grado di movimentare persone e merci utilizzando maggiormente le energie rinnovabili e abbattendo le emissioni inquinanti.”

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Che l’elettrificazione delle banchine risponda a direttive UE è noto: e che possa portare tutti i vantaggi illustrati dall’ingegner Spadavecchia è altrettanto sottolineato dalla direttive europee. Il problema reale però è che sembra non esistano ancora – o per lo meno non siano in quantità significativa – le navi dotate di impianti di bordo in grado di utilizzare le “banchine elettrificate”. Il caso della calata Sgarallino di Livorno è emblematico: la stazione di elettrificazione è stata costruita da anni (dalla stessa Nidec se non sbagliamo) ma a parte il collaudo, fatto con una nave militare, è rimasta come una piccola cattedrale nel deserto. Innescando tra l’altro anche un’indagine centrale, che tuttavia si è conclusa con l’…assoluzione. C’è dunque da chiedersi quando, finalmente, potranno esserci le navi capaci di usare questa tecnologia indubbiamente utile per l’ambiente delle città e dei porti. E anche da interrogarci sull’esistenza o meno di una vera cultura dell’alternativa elettrica: lo si vede anche nel campo automotive, dove le auto (e i camion) ibridi o elettrici rimangono una infinitesima minoranza rispetto agli storici motori a combustione. Sul tema saremmo lieti di poter aprire anche un dibattito, che ospiteremmo più che volentieri.

A.F.

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Pubblicato il
10 Luglio 2019

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