Una gestione sostenibile di rifiuti e reflui nei porti
CAGLIARI – Si è chiuso il ciclo di seminari, organizzato nell’ambito del progetto GRRinPORT (Gestione sostenibile dei rifiuti e dei reflui nei porti): tre appuntamenti, a Bastia (24 maggio), Cagliari (14 giugno) e Livorno (28 giugno): un’occasione per tracciare un consultivo di 14 mesi di lavoro.
Il progetto. GRRinPORT è un progetto avviato ad aprile del 2018, che avrà una durata di 36 mesi, fino a marzo 2021. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità delle acque marine nei porti, limitando l’impatto dell’attività portuale e del traffico marittimo sull’ambiente. Il principale effetto negativo dell’attuale sistema di gestione dei rifiuti/reflui in ambito portuale, ovvero l’inquinamento delle acque, deriva soprattutto dalla scarsa informazione e sensibilizzazione dei fruitori del porto, da carenza/assenza delle infrastrutture di conferimento nei porti, ma anche dalla necessità da parte dei fruitori di doversi adattare a regole/procedure diverse in ogni porto/paese. In questo contesto, il progetto mira a ottenere il riposizionamento delle strutture portuali in un contesto eco-sostenibile ed eco-innovativo con un approccio di cooperazione transfrontaliera, basato su alcuni elementi di innovatività.
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I seminari. Nel corso dei tre seminari, tenuti a Bastia (24 maggio), Cagliari (14 giugno) e Livorno (28 giugno), sono stati illustrati i risultati delle indagini e delle ricerche, effettuate nei siti pilota, e rilanciati gli obiettivi e le attività da perseguire nel prossimo futuro. Ai tre seminari hanno partecipato rappresentanti delle Autorità Portuali, dei Comuni e delle Regioni interessate dal Progetto, ma anche rappresentanti di altre Autorità Portuali e delle marine, della Guardia Costiera, delle Camere di Commercio, di società attive nei temi del progetto e ricercatori di diversi enti di ricerca ed Università, oltre a liberi professionisti e a rappresentanti della stampa. Le interviste ai partner in cui vengono descritti gli obiettivi del progetto e le attività svolte, accompagnate dalle immagini dei porti di Bastia, Cagliari e Livorno, sono al centro del video di progetto, presentato durante il seminario di Livorno, ultima tappa del tour di GRRinPORT e disponibile nel sito Internet del progetto a partire dal 1 luglio (http://interreg-maritime.eu/web/grrinport). I tre seminari sono andati in diretta streaming e i video sono disponibili sulla pagina Facebook del Progetto (https://www.facebook.com/GRRinPORT/). I materiali dei seminari saranno pubblicati nelle prossime settimane sul profilo LinkedIn e sui diversi social network del progetto (oltre a quelli già citati, anche Twitter e Instagram).
Risultati e obiettivi. Alcuni step rilevanti sono legati alle attività condotte da ISPRA (Sezione sperimentale per la valutazione del rischio ecologico marino costiero afferente al CN-COS, Livorno) e dal DESTEC dell’Università di Pisa. Dopo una prima fase di campionamenti fatta congiuntamente dai due partner, i ricercatori di ISPRA hanno iniziato a lavorare alla separazione granulometrica e al trattamento con tecnica di soil-washing nel loro impianto pilota che è stato possibile visitare durante il seminario di Livorno. L’impianto pilota è costituito dalle seguenti sezioni: vibrovaglio con maglie a 2 mm, primo idrociclone, cella di attrizione per la disgregazione degli aggregati, classificatore a spirale, secondo idrociclone. L’impianto utilizza un quantitativo d’acqua a ciclo chiuso, necessario sia per la separazione granulometrica, sia per un primo trattamento di “soil washing” del sedimento contaminato. In generale, i prodotti che vengono selezionati e recuperati sono: ghiaia, sabbia, limi/argille e matrice acquosa. L’impianto pilota ha una struttura flessibile che ne permetterà un eventuale utilizzo futuro su sedimenti diversi da quelli considerati all’interno del Progetto GRRinPORT. Lo scopo di queste attività è quello di ridurre il volume dei sedimenti, arrivando a portare in discarica un decimo del volume di partenza del rifiuto, abbattendo notevolmente i costi di smaltimento, e allo stesso tempo ottenere il riutilizzo dei sedimenti, in un’ottica di economia circolare, ad esempio in edilizia, come accade in altri paesi europei.
Le varie componenti di sedimenti separati vengono trattate mediante diverse tecniche dai ricercatori del DESTEC dell’Università di Pisa. La caratterizzazione permette di conoscere sia la concentrazione degli inquinanti (come, componenti organici, metalli pesanti e idrocarburi) che la struttura dei sedimenti stessi (se sono sabbiosi e/o limosi, per esempio). Tramite la conoscenza di questi fattori, è possibile definire quale sia il trattamento migliore e più economico per decontaminare. I trattamenti portati avanti dal DESTEC dell’Università di Pisa sono il landfarming (una forma di trattamento biologico che serve per ridurre il contributo di idrocarburi) e l’elettrocinesi (trattamento elettrochimico per ridurre i metalli pesanti).
Per quanto riguarda le attività di studio e ricerca, nei porti dell’area di progetto è cominciata l’attività coordinata da UCPP relativa alla somministrazione di un questionario – finalizzato a studiare le preferenze individuali in merito alla gestione dei rifiuti solidi (e in particolare del loro stoccaggio) – tra gli utilizzatori delle aree portuali coinvolte nel progetto. Si raccolgono informazioni che permettono di misurare la “disponibilità a pagare” per una determinata tipologia di raccolta: si tratta di una misura che permette di tenere in considerazione i costi esterni sostenuti dagli intervistati ed associati a quella specifica tipologia di conferimento dei rifiuti. Altre attività sono in svolgimento sotto il coordinamento di UNICA, RAS-ADIS, OTC. Le attività di comunicazione, portate avanti dalla Fondazione MEDSEA sui social network, sul sito Internet o attraverso la newsletter, permettono di seguire le attività di progetto.
Attività future. Tra le prossime attività, ci sarà: la produzione di diversi report sulla produzione e gestione di sedimenti, reflui e rifiuti; la creazione di una app per smartphone per georeferenziare i siti e le aree dove sono presenti sistemi per la raccolta differenziata dei rifiuti, con l’indicazione delle frazioni raccolte; l’organizzazione nei tre porti del progetto di un servizio per la raccolta degli oli vegetali usati accompagnato da un’azione di sensibilizzazione e la distribuzione ai diportisti di taniche per la raccolta degli oli usati da svuotare in appositi contenitori fissi e la definizione di aree attrezzate per il trattamento dei sedimenti di dragaggio contaminati e per il monitoraggio di materiali innovativi, basati sull’economia circolare, per l’assorbimento ed la biodegradazione degli idrocarburi, ricerca che verrà portata avanti dai ricercatori di UNICA.
I partner. Partner di GRRinPORT sono l’Università degli Studi di Cagliari – come capofila – con il Dicaar (Dipartimento ingegneria civile, ambientale e architettura) e il Disb (Dipartimento Scienze biomediche), la Regione Autonoma della Sardegna (Agenzia regionale distretto idrografico della Sardegna, RAS-ADIS), la Fondazione MEDSEA (Mediterranean Sea and Coast Foundation), l’Université de Corse Pasquale Paoli (Laboratoire Lisa – Umr CnrS6240 Lieux, Identités, eSpaces et Activité), l’Office des Transports de la Corse, l’Università di Pisa (Dipartimento ingegneria dell’energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni) e l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Sezione sperimentale per la valutazione del rischio ecologico marino costiero afferente al CN-COS, Livorno).
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