Livornesiadi “governance” e pasticci
LIVORNO – Diceva una vecchia canzone che i giovani probabilmente non conoscono: “Lasciatemi cantare/
con la chitarra in mano/
lasciatemi cantare/
sono un italiano”.
Autore Toto Cotugno: mi dicono livornese d’antan. E forse all’origine c’è proprio una livornesità che, anche nei pasticci più pasticciati, finisce per buttare le cose a una cantata e chissenefrega, “siamo dell’Ardenza/e chi avanza avanza”.
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Lungo il preambolo? Ho cercato di sorridere su un dettaglio locale che di sorrisi ne muoverebbe ben pochi. Il tema: la “governance” del sistema portuale del Tirreno settentrionale, oggi – e ancora chissà per quanto – commissariato. Va subito detto che il commissario ammiraglio Pietro Verna è un galantuomo, apprezzato da tutti e anche competente. Ma si sta trovando in un ginepraio di decisioni non prese, di risse mai sedate, di aree non definite (eccetera) che richiederebbe mesi e mesi di duro lavoro per rimettere in piedi una parvenza di funzionalità. Non faccio colpe a nessuno: il nocciolo della faccenda è che per certi traffici importanti la coperta è da tempo corta, e lo stiracchiarla qua e la non è servito.
Al commissariamento non giova infine che il Riesame abbia riammesso il presidente Stefano Corsini dal 1 settembre prossimo; senza però che si sappia se Corsini – che rimane al momento sotto processo – potrà o no lavorare serenamente una volta tornato in carica. Così ci sono due incertezze: quella di Verna, che ad oggi sa di rimanere in carica solo per due mesi (di cui uno, agosto, praticamente inutile); e quella di Corsini, che se rientrerà a settembre lo farà probabilmente azzoppato da un processo ancora in corso. Solo dei superuomini potrebbero lavorare bene e prendendo decisioni importanti con queste premesse.
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Vorrei aggiungere anche un’altra modesta considerazione. Il comitato di gestione portuale, con cui Verna deve operare, ha come rappresentante del Comune l’avvocato Beppe Batini. Che però è stato nominato dal sindaco precedente, Nogarin, ma solo ieri sarebbe stato confermato dal sindaco Salvetti. Intanto Salvetti ha nominato un’assessora al porto. Barbara Bonciani: e la logica vorrebbe che il Comune di Salvetti fosse rappresentato nell’organo di governance del porto dall’assessore al ruolo. Solo che la Bonciani è dipendente dell’Autorità portuale, anche se ha preso l’aspettativa per 5 anni, quindi presumibilmente non sarebbe in ogni caso potuta entrare nel comitato di gestione. Bel pasticcio. Che anche questo non aiuta. Specie quando ieri c’erano da prendere decisioni come quella della concessione al secondo terminal per importanza del porto, dove tra l’altro opera (ed è socio) il più grande armatore dell’occidente.
E allora? “Lasciateci cantare
con la chitarra in mano…”.
Antonio Fulvi
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