Mattioli burocrazia e Catilina

Mario Mattioli
ROMA – Il presidente di Confitarma Mario Mattioli, nel suo intervento alla recente assemblea di Federagenti si è appellato – come scritto nel nostro servizio del numero scorso – all’unità del “cluster” marittimo per scongiurare implosioni. E il Mattioli-pensiero è stato ulteriormente espresso in una nota di Confitarma dove, oltre a ribadire la necessità di un comune lavoro, si richiama duramente il paese ad azioni “che incidano sulla burocrazia” asfissiante e condizionante anche in campo marittimo.
Bene dunque, ha sottolineato Mattioli, al decalogo dello “Sbloccamare” proposto da Duci. “Ma di fatto esistono anche tanti altri decaloghi presentati fin dagli anni trenta per la sburocratizzazione, compresa la grande mole in materia prodotta da Confitarma”. Che sono rimasti – sottintende il presidente degli armatori – lettera morta.
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“Il problema è a monte – dice ancora nella nota di Confitarma Mattioli – perché il cluster marittimo non è ancora riuscito ad esprimere una effettiva compattezza d’intenti; ogni componente elabora proposte, tutte in gran parte condivisibili, ma spesso caratterizzate da individualismo che tende a svalutare l’interesse comune”.
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Dunque, secondo Mattioli, troppe diagnosi, anche se sostanzialmente convergenti: ma di terapie vere non se ne sono viste. Eppure da anni i governi promettono a ogni tornata elettorale di tagliare le unghie al mostro. Verrebbe davvero da ricordare Cicerone: “Quousque tandem, Catilina, abutere patientia nostra?”.
A.F.
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