Quel nodo gordiano dell’appalto
LIVORNO – Certo, non è mancata la buona volontà di progettisti, impresa, autorità: ma nonostante tutto, la “neverending story” del microtunnel all’ingresso della Darsena Toscana è la prova del nove che il sistema Italia nel settore degli appalti dei lavori anche più urgenti non è capace di funzionare. Sono anni ed anni che si parla di problema risolto, salvo poi fermarsi ogni volta di fronte al primo ostacolo. L’ultimo dei quali, l’allagamento imprevisto del “pozzo” sul Magnale, in un paese moderno con le moderne tecnologie doveva e poteva essere risolto in un mese. Invece no, è passato un anno.
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Perché l’appalto va rivisto, perché i termini economici sono rigidi altrimenti si incorre in una bastonata della magistratura, perché ogni firma viene preceduta da infinite consultazioni legali per non incorrere in qualche denuncia, da pareri chiesti a Roma e a mezzo mondo per pararsi il didietro, eccetera. Intanto i terminal della Darsena Toscana – che hanno profumatamente contribuito ai lavori per avere l’accesso di navi più grandi – soffrono e magari imprecano (sottovoce). E il porto ancora una volta rimane quello dell’ottocento o quasi. Possibile che non ci sia davvero una botta di coraggio per tagliare ogni residuo nodo gordiano?
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