Shakespeare e i dubbi da chiarire
PIOMBINO – Bene, anzi benissimo: dopo lunga e annosa malattia, come dice la vecchia battuta, arrivano finalmente le concessioni alle aree per PIM, ovvero per quella joint venture tra gruppi Neri e San Giorgio del Porto, per creare un importante polo di demolizioni, costruzioni navali e refitting. Se ne parla da almeno tre anni e le pratiche, come aveva testimoniato una recente pagina apparsa su questa stessa testata, erano formalmente cominciate nel 2015. Per arrivare alle autorizzazioni per il primo lotto di lavori, ci sono voluti dunque più di 4 anni. E poi si parla di snellimenti e sburocratizzazione!
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Bene dunque, anzi benissimo. Però ci viene un dubbio: e le banchine? Sia nella cronistoria puntigliosamente riferita da PIM, sia nel comunicato qui a fianco firmato dall’ingegner Mulas, si parla di aree e non di banchine. Ma un cantiere di costruzioni e demolizioni navali senza banchine a che serve? Forse si progetta di demolire aerostati, o palloni sonda fatti piovere dal cielo?
Ci auguriamo di aver capito male noi e che il fronte banchina sia compreso nelle autorizzazioni per cui Mulas ringrazia. Perché altrimenti saremmo alle solite: con Shakespeare, tanto rumore (quasi) per nulla.
Antonio Fulvi
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