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Sicurezza dei cittadini e il richiamo di Mattarella

Sergio Mattarella

Riceviamo la seguente, stimolante notarella, che non può non aprire molte riflessioni.

“Grazie Mattarella! C’è una frase importante nel commento del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, diffuso dopo aver firmato la legge sulla legittima difesa: “la nuova normativa non indebolisce né attenua la primaria ed esclusiva responsabilità dello Stato nella tutela della incolumità e della sicurezza dei cittadini”. Pertanto, da adesso, i cittadini potranno rivalersi sullo Stato per tutti i casi in cui, risultando lese la propria incolumità e sicurezza, sarà evidente l’inadempienza dello Stato rispetto ad un suo preciso obbligo, … o sbaglio?”.

Gennaro (Roberto) Ceruso – un cittadino stanco ma non prostrato.

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Sul web ma anche sulla carta stampata, per non parlare dei tanti talk-show che la Tv ci regala ogni sera, il tema è stato affrontato da molte angolazioni. Pochi però si sono spinti a chiedersi – o a chiedere, come ha fatto il lettore Ceruso – quali siano in concreto le responsabilità dello Stato cui il presidente Mattarella ha richiamato. Andiamo sul concreto: se vengo aggredito per strada, picchiato e rapinato, o addirittura in casa, e lo Stato non individua e punisce i colpevoli, ho diritto a rifarmela con lo Stato perché non ha sufficientemente tutelato la mia sicurezza? E se mi svuotano la casa, mi rubano l’auto, mi danneggiano pesantemente sulle proprietà personali senza che polizia e carabinieri riescano a beccare i colpevoli, come mi devo comportare con lo Stato? Esco dall’ipotetico: ultimamente, purtroppo, ho personalmente subito un furto in casa – il secondo in pochi anni – e alla denuncia che ho presentato alle forze dell’ordine (in tutta onestà con rassegnazione, sapendo che sarebbe stato per loro difficile individuare i ladri, vista la frequenza di questo tipo di reato) il maresciallo ha aggiunto alla denuncia la seguente frase. “Il querelante viene reso edotto che per il presente reato riceverà notizia dell’eventuale richiesta di archiviazione proposta da PM ex art.408 CPP. Pertanto sin d’ora presta consenso ad essere informato anche a mezzo posta elettronica al proprio indirizzo e-mail…eccetera”.

Mi è stato detto che questa frase viene scritta su richiesta della Procura della Repubblica. Vorrei capire, come tanti altri cittadini, se tutto questo significa che dopo qualche tempo (quale?) lo Stato s’arrende e chiude il caso, per cui gli autori del reato possono andare tranquilli? Oppure è solo una formula per alleggerire archivi che altrimenti richiederebbero le piramidi d’Egitto? Come vede, signor Ceruso, l’impegno del presidente Mattarella può aprire più d’un campo di discussione.

A.F.

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Pubblicato il
1 Maggio 2019

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