Calambrone, il nodo maledetto

Nella foto: Un ingorgo ai ponti levatoi del Calambrone.
LIVORNO – Non ci voleva molto a prevederlo. E cos’è stato: anche se per le festività dei due “ponti” recenti le aperture dei passaggi mobili sulla strettoia dello Scolmatore dell’Arno al Calabrone sono state limitate, le file di auto, moto e rulottes dirette o provenienti da Tirrenia ha confermato che sarà un’estate di fuoco. E non solo per il traffico stradale. Perché anche il canale dei Navicelli, come abbiamo recentemente riferito parlando dell’importante “location” della Gas & Heat, è diventato ormai una via importante verso il mare, sia per le imbarcazioni da diporto, sia per strumenti industriali come i serbatoi criogenici o gli scafi grezzi che vengono poi completati nel cantiere Benetti e in altri.
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Sarà anche una nostra fissazione, ribadita da anni: ma come si fa a sognare una piattaforma Europa – sogni sempre più evanescenti, purtroppo – quando poi c’è una strozzatura stradale e ferroviaria di questo tipo a limitarne l’accesso anche solo per gli eventuali lavori di partenza? Nessuno, ad oggi, ci ha dato risposte e anche il “viadotto Bonistalli”, così chiamato per il suggerimento a suo tempo proposto dal presidente dell’Asamar, sembra finito nel dimenticatoio. E allora alla via così, con somma superficialità…
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