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Strategie e sviluppo sostenibile tanti progetti, partendo dai porti

FIRENZE – Chiediamoci pure, se abbiamo lo stomaco buono, dove sta andando  l’economia nazionale in questo che, secondo il premier Conte, solo pochi mesi fa aveva promesso sarebbe stato “un anno bellissimo”. Chiediamoci anche – visto che a Roma in fatto di appalti e di grandi opere siamo come al coro dell’Aida: Partiam, partiam, sì, partiam…” ma non si parte mai – quali saranno a breve le scelte nazionali sulla portualità e la logistica per superare quel gap che ormai ci separa da quasi tutte le altre nazioni europee e mediterranee. Tempi grigi, ma è primavera: non si sa mai che spunti il sole.

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Possiamo provare a consolarci registrando che qualche volta la periferia batte il centro, almeno nella programmazione degli eventi a breve. Lunedì prossimo 8 aprile è previsto – facciamo un esempio vicino a casa – proprio nella sede della Regione a Firenze – l’avvio di quello che il presidente Rossi ha definito “avvio del percorso di formazione della strategia regionale toscana per lo sviluppo”. Sviluppo, ovviamente “sostenibile”. Obiettivo nemmeno troppo a ridosso: “Agenda 2030”. C’è tempo dunque. Ma almeno si può sperare.

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Vediamo cosa ci propone il menù della Toscana. Che può interessare anche i lettori fuori Toscana, se tengono d’occhio quello che avviene nel nostro piccolo mondo antico. Si comincia intorno alle 10, dopo i saluti di rito dell’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni, con un intervento del ministero dell’Ambiente e della tutela del mare, che metterà in luce in particolare le relazioni e le indicazioni della UE. Seguiranno obiettivi e strategie in campo energetico della Toscana: nell’ambito delle quali si parlerà anche della sospirata rete di rifornimento GNL e della “cold ironing” del porto livornese. La scuola superiore di Sant’Anna seguirà sulle prospettive tecnologiche della sostenibilità. Poi la direzione ambiente ed energia della Regione presenterà l’analisi sugli strumenti di partecipazione attiva. Concluderà intorno alle 12 il presidente della regione Enrico Rossi.

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Torniamo ai fatti. L’Adriatico corre, sia sulle crociere (“Adriatic Sea Forum” del 30 maggio) sia sui traffici. A Vado Ligure – ne parliamo in queste stesse pagine – siamo già all’automazione più spinta in attesa di partire alla grande a fine anno. In Sicilia Pasqualino Monti ha appena messo in cassaforte – ma li spenderà presto – cento milioni di euro per il sistema portuale del suo West. La Liguria è trascinata anche dalla locomotiva La Spezia per i container e anche Genova, dopo un anno condizionato dalla tragedia del viadotto, sta riprendendosi. Livorno aspetta venerdì 5 – tra due giorni – per capire con il tribunale del riesame se il commissariamento in atto durerà un anno o si chiuderà subito. Nel frattempo sta maturando la Neverending story della “Porto 2000” che entro fine aprile dovrebbe vedere passare il timone della gestione di traghetti e crociere all’ATi Onorato-Aponte: altro passo di Msc dentro il porto labronico. Tanta carne al fuoco, dunque. Sperando di non bruciacchiarci.

A.F.

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Pubblicato il
3 Aprile 2019
Ultima modifica
9 Aprile 2019 - ora: 10:55

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