Demolizioni navali, Piombino è pronta

Nella foto: Un’immagine ormai datata della nuova area del porto di Piombino.
PIOMBINO – Parte finalmente, avendo acquisito tutte le autorizzazioni che una burocrazia spesso invasiva obbliga le aziende a mettere insieme, la richiesta formale a Roma dell’associazione d’imprese Cantiere San Giorgio del porto e gruppo Neri ovvero PIM (Piombino Industrie Marittime) per essere inseriti nell’elenco nazionale dei demolitori navali. Un elenco che, a quanto risulta, ad oggi comprende solo i Cantieri San Giorgio per il loro sito ligure.
Ci sono voluti quasi due anni, dalla manifestazione avanzata dalla società piombinese, per completare le pratiche. E le autorizzazioni sono state in un buon numero: da quelle comunali a quelle regionali, con in più una serie di prescrizioni da parte dell’Auorità portuale di sistema, che a sua volta ha messo in cantiere interventi importanti per le dotazioni dell’area. C’è stata, secondo i responsabili di Piombino dell’AdSP, una reciproca collaborazione per operare al fine di arrivare al risultato; nella piena consapevolezza di tutte le parti in causa che le demolizioni navali secondo le regole UE saranno un importante contributo al rilancio del porto sia sul piano dell’economia che su quelli ambientali e del lavoro per l’area a tutt’oggi depressa.
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PIM opererà su un’area nata a suo tempo per la demolizione della Costa Concordia, demolizione poi “scippata” da Genova. Attualmente l’area ospita anche tutta la serie degli “sponsons” che servirono a rimettere in galleggiamento e poi a trasferire a Genova il relitto: “sponsons” sui quali sono state portate avanti varie ipotesi, dal trasferimento in nord Europa all’utilizzo come base per un bacino galleggiante. L’inserimento nell’elenco nazionale dei demolitori navali di PIM aprirà anche la strada all’inserimento nell’elenco europeo, che ad oggi è concentrato su cantieri del Nord Europa nettamente prevalenti rispetto a quelli del Mediterraneo.
Le prospettive per il sito di Piombino PIM sono, una volta a regime, più che importanti. Il cantiere San Giorgio del porto ha in portafoglio numerose richieste di demolizioni, ma si guarda anche a interventi di refitting e di eventuali ricostruzioni navali. In quanto agli “sponsons” della Costa Concordia risulta che alcuni siano stati già demoliti per recuperare il materiale, mentre una dozzina siano ancora in attesa di destinazione.
Non sembra invece concretizzabile la demolizione delle navi militari obsolete che dovevano essere il primo passo dell’operatività del PIM. Il contratto con il quale il ministero della difesa intende conferire le navi ai demolitori è molto pesante e tutt’altro che in grado di coprire anche solo le spese per i demolitori. Le trattative si sono prolungate per parecchi mesi ma è probabile che se non verranno cambiati alcuni importanti requisiti della gara le navi militari da demolire non verranno a Piombino.
A.F.
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