Lavori al nodo del Calambrone ma rimarrà il solito caos estate

Nelle foto: Il cartello dell’interruzione “storica” e (nell’elenco) la fila delle auto quando il ponte levatoio per Tirrenia è aperto.
LIVORNO – La buona notizia è che finalmente, risolto il nodo delle competenze tra istituzioni territoriali – e ci sono voluti dieci anni: complimenti! – sono cominciati i lavori che dovrebbero ripristinare la viabilità normale da e per il nodo stradale verso il Calabrone, con l’attraversamento dello sbocco dello Scolmatore dell’Arno in mare, “armato” dalle due dighe frangiflutti recentemente completate dalla Regione Toscana. Si tratta di uno degli intoppi più gravi sia per il movimento dei mezzi ruotati pesanti verso la Darsena Toscana, specialmente nella rotta di ritorno, sia per la viabilità turistica verso Tirrenia e Marina di Pisa.
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La cattiva notizia è che siamo ancora in attesa di un intervento risolutivo per eliminare l’interruzione stradale e ferroviaria verso i terminal contenitori e Tirrenia legata ai porti mobili sulla sfociatoia del Canale dei Navicelli in Darsena Toscana. Ponti che rappresentano una notevole limitazione sia per i treni-blocco dei contenitori specialmente con il Terminal Darsena Toscana (TDT) sia per il traffico stradale pesante e leggero. D’estate poi, quando il traffico delle auto diretto alle aree balneari di Tirrenia è più intenso, il disagio sale all’ennesima potenza.
Un tema tante volte trattato su queste colonne, ma che continua a subire rinvii su rinvii. Si era parlato più volte della necessità di aprire la navigazione del Canale dei Navicelli direttamente al mare: e la foce armata ormai completata con i relativi dragaggi hanno contemplato anche questa necessità. Però l’elemento base per poter svolgere questo programma è la sostituzione del ponte stradale sulla foce con un nuovo ponte, che era stato proposto più a monte (soluzione Bonistalli) in posizione tale da poter avere un’altezza compatibile al transito dei grandi motoryacht. Questa soluzione consentirebbe finalmente di tombare il braccio d’acqua che sfocia in Darsena Toscana, eliminando così i ponti girevoli della ferrovia e della strada e realizzando una viabilità adatta anche alla futura piattaforma Europa. Eppure tutto tace, malgrado alcune levate di studi “carsiche” sia in Regione che a palazzo Rosciano.
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