Dai piloti portuali, disagio sul tariffario ma anche sulla dignità della professione
TARANTO – L’importanza del pilotaggio nei porti, così come quello dei servizi ausiliari altrettanto determinanti come il rimorchio, non viene messa in discussione. Ma sui riconoscimenti, non solo economici, le acque sono di nuovo agitate. Questa volta sono i piloti a interrogarsi. Lunedì presso l’Hotel Plaza di Taranto, promosso dal presidente dell’Unione Piloti, comandante (CLC) Vincenzo Bellomo si è tenuto un primo tavolo di discussione e confronto tra tutti i membri della categoria, indipendentemente dal sindacato a cui risultano iscritti, proprio sulla proposta di Confitarma di riconoscere al secondo pilota un “taglio” di retribuzione del 50 per cento. Una seconda riunione è già in programma a fine mese a Roma. Significativo, tra l’altro, che per quanto le due sigle di settore – Federpiloti e Unione piloti – la pensino in partenza in modo diverso sulla proposta di Confitarma – la volontà di operare su un fronte comune è emersa già lunedì. I piloti portuali in Italia sono circa 250 e tutti auspicano un fronte comune, in particolare in difesa “della dignità della professione” che verrebbe mortificata dal declassamento del secondo pilota.
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“Considerata l’importanza degli argomenti da trattare, i quali prescindono dall’appartenenza a una specifica associazione di categoria, ho preferito togliere – ha spiegato in apertura di lavori a Taranto il presidente dell’Unione piloti – nell’invito inviato a tutti i piloti italiani il logo del mio sindacato”. “A scanso di equivoci – ha sottolinea Bellomo – è stato deciso che a presiedere saranno Vincenzo Bellomo pilota del porto di Taranto e Marco Ragusa pilota del Porto di Venezia”. Parità dunque tra i due gruppi sindacali, nell’interesse sul problema comune.
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