Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

La portacontenitori cipriota Virginia “bandita” dal santuario Pelagos

ROMA – Si sono concluse sabato scorso le operazioni di svuotamento e recupero dalla cassa carburante danneggiata dalla collisione, del carburante ancora presente a bordo della nave Virginia. L’armatore ha fatto operare il rimorchiatore greco “AEGIS I”, che ha raggiunto da giorni l’area interessata.

Le operazioni di svuotamento del carburante sono state fortemente volute dal Ministero dell’Ambiente – dice una nota dello stesso ministero – che, nel suo ruolo di focal point nazionale dell’Accordo RAMOGE ha richiesto esplicitamente alla Prefettura Marittima francese, che ha coordinato gli interventi, di attuare prioritariamente questa misura al fine di limitare l’inquinamento marino.

Inoltre, quale garanzia ambientale, il Ministero ha richiesto che – qualora vi fosse pericolo di ulteriori sversamenti – venga prescritto alla nave Virginia nel momento del trasferimento nel porto di destinazione, di uscire prima possibile dal Santuario dei Cetacei Pelagos e tenersi fuori dalla Zona di Protezione Ecologica italiana. Così in effetti è avvenuto, stabilendo una rotta ad ovest della Corsica e della Sardegna.

[hidepost]

Sull’Arcipelago toscano, sono ancora presenti mezzi della Guardia Costiera italiana e mezzi antinquinamento della flotta del Ministero dell’Ambiente, impegnati in attività di monitoraggio al fine di prevenire ogni possibile danno in questa zona di mare di particolare interesse ambientale.

“Il Ministero dell’Ambiente – afferma il ministro Sergio Costa – attraverso la propria struttura dedicata alle emergenze ambientali in mare, sempre reperibile, già dalla mattina di domenica ha immediatamente risposto alla richiesta francese di aiuto, fatta con l’attivazione del Piano antinquinamento RAMOGEPol, inviando quattro navi della flotta disinquinante nazionale, specializzate nelle attività di contenimento e raccolta del prodotto petrolifero in mare, che hanno contribuito in maniera rilevante a recuperare circa 280 metri cubi di prodotto petrolifero svernato. Raccogliendo le nostre preoccupazioni e sollecitazioni anche la Guardia Costiera si è prontamente attivata con tutte le componenti specialistiche del Corpo per affrontare insieme l’emergenza in un’area di particolare sensibilità ambientale come quella del Santuario dei Cetacei-Pelagos”.

“Gli interventi tempestivi – aggiunge il ministro Costa – hanno fatto tesoro dell’esercitazione antinquinamento RAMOGEPol 2018 svoltasi meno di un mese fa nell’Arcipelago de La Maddalena, confermando la preparazione della nostra Guardia Costiera.

“La tutela dell’ambiente e dell’ecosistema marino – dichiara il comandante generale della Guardia Costiera Giovanni Pettorino – rientra tra le attività principali che il Corpo svolge quotidianamente a favore della collettività, soprattutto in termini di lotta all’inquinamento, di sicurezza della navigazione e dei traffici marittimi e di protezione delle specie marine e dell’habitat costiero”.

[/hidepost]

Pubblicato il
24 Ottobre 2018
Ultima modifica
30 Ottobre 2018 - ora: 16:19

Potrebbe interessarti

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora

La quiete dopo la tempesta

Qualcuno se lo sta chiedendo: dopo la tempestosa tempesta scatenata a Livorno dall’utilizzo del Tdt per le auto di Grimaldi, da qualche tempo tutto tace: sul terminal sbarcano migliaia di auto, la joint-venture tra...

Leggi ancora