Il ro/ro tunisino Ulysse già a Biserta sotto scorta
ROMA – I due mercantili coinvolti nella collisione di domenica scorsa a Nord della Corsica l’Ulysse tunisino e la portacontenitori cipriota Virginia, alla fine si sono separati autonomamente, per l’azione del moto ondoso. Poiché si è verificata una ulteriore fuoriuscita di fuel dalla portacontenitori, la nave è stata circondata da panne antinquinamento ed è rimasta all’ancora. È rimasto impegnato nell’area per le operazioni di contenimento anche il Nos Taurus Castalia mentre è rientrato il rimorchiatore livornese Toscana.
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Successivamente l’armatore dell’Ulysse ha dato disposizioni perché la nave, verificato che poteva navigare autonomamente dopo aver spostato il carico a poppa e fatto ulteriormente uscite dall’acqua la prua danneggiata, rientrasse in Tunisia, sotto scorta del rimorchiatore Sant’Antonio 1°. Il trasferimento, alla velocità media di 10 nodi, si è regolarmente compiuto lungo le coste ovest di Corsica e Sardegna. A Capo Corso, dove è rimasta la Virginia, mezzi aerei della Guardia Costiera hanno continuato l’attività di monitoraggio. Le macchie di gasolio, inizialmente avvistate a 14 miglia dalle coste savonesi, si sono poi spostate verso sud-ovest, con relativo allontanamento dalla costa italiana.
Mezzi aerei e Nave Peluso della Guardia Costiera italiana, partita da Savona, hanno continuato con Castalia nell’attività di monitoraggio dell’inquinamento, che non desterebbe più preoccupazione. Sono in corso le inchieste per appurare le cause del singolare svernamento in pieno giorno di una nave, la Virginia, che era all’ancora su autorizzazione delle autorità francesi sulla notissima secca delle vedove, a circa 30 miglia a nord di Capo Corso.
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