Marevivo: ridurre i traffici

Rosalba Giugni
ROMA – “Alcuni degli incidenti in mare – scrive la presidente di Marevivo Rosalba Giugni in merito al sinistro di Capo Corso – potrebbero essere evitati, con la programmazione di strategie per limitare i danni ambientali. Da tempo la nostra associazione con il progetto Autostrade del mare – continua la presidente Giugni – ha richiesto un rafforzamento dei sistemi di sicurezza della navigazione con quelli di monitoraggio del traffico, sottolineando i rischi dell’intensificazione delle rotte in un bacino chiuso come il Mediterraneo. Avevamo già proposto – ricorda ancora – il monitoraggio ambientale mirato sugli impatti della navigazione e del trasporto marittimo, soprattutto in un’area protetta per i cetacei. È inaccettabile che in un Santuario non ci sia un limite al transito navale, che per gli animali marini rappresenta una fonte di forte stress.
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L’inquinamento acustico, prodotto dalle navi e dalle imbarcazioni, oltre che dalle attività militari e costiere, interferisce con il bio-sonar dei cetacei e con il loro udito, fondamentali per l’attività di ricerca del cibo e per la riproduzione”. Sempre da Marevivo si aggiunge che così com’è il Santuario appare più come una dichiarazione platonica, perché non ci sono sostanziali divieti di pesca, specie di quei sistemi (palangari e grandi reti di fondo) micidiali proprio per i cetacei. Le navi poi uccidono ogni anno una media tra trenta a quaranta balenottere comuni e altri cetacei, investendole specie di notte. Occorrerebbe che ogni unità, come avviene in Francia – conclude Marevivo – venisse dotata di un sistema Repcet che individua i cetacei in rotta di collisione permettendo di evitarli.
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