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Fermiamo il massacro degli animali marini

ROMA – In occasione del “World Animal Day”, e della celebrazione della giornata di San Francesco (patrono degli animali), il 4 ottobre, Marevivo ha rivolto con una lettera un appello a Papa Bergoglio affinché con la sua voce autorevole aiuti a fermare il massacro di delfini e balene. Già nella sua enciclica “Laudato Sì”, il Pontefice ha invitato l’uomo a trasformarsi da predatore a custode del Creato, infondendo grande speranza per il cambiamento epocale che deve avvenire nella sensibilità e nelle azioni degli esseri umani nei confronti della vita in tutte le sue forme.

Marevivo, in un fotomontaggio, ha simbolicamente tinto di rosso le fontane del Bernini in piazza San Pietro, sotto le finestre di Papa Francesco, immergendo delfini morenti con i loro cuccioli. La finalità di questa immagine è quella di smuovere le coscienze e sottolineare l’importanza di un intervento immediato per fermare la mattanza di cetacei in tutto il mondo.

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«Gli animali del mare non sono animali di serie B, li consideriamo tali perché non udiamo le loro urla – ha dichiarato Rosalba Giugni, presidente di Marevivo – . Inoltre, gli animali del mare insieme ai vegetali fanno parte della biodiversità marina, mantenendo attiva la funzione dell’ecosistema che produce più del 50% dell’ossigeno che respiriamo, e assorbe un terzo dell’anidride carbonica, gas responsabile dei cambiamenti climatici. Paradossalmente se scomparissero i delfini, le balene, o qualsiasi anello della catena trofica, si rischierebbe di rompere l’equilibrio che consente all’uomo di vivere sul Pianeta».

Alcune delle mattanze che vedono come vittime i mammiferi marini sono la pesca ai delfini nel golfo di Taiji, in Giappone, con circa 2.000 esemplari catturati ogni stagione da settembre a marzo. La caccia alle balene in Norvegia, dove quest’anno tra aprile e settembre ne sono state prese 1.278 (la maggior parte incinte), una quota superiore del 28% rispetto al 2017. La Grindadráp, la caccia alle balene che avviene da luglio a settembre nelle isole Faroe in Danimarca, dove vengono cacciati 800 esemplari di globicefali ogni anno. Queste pratiche crudeli vengono perpetrate nonostante la comunità internazionale abbia più volte manifestato il proprio dissenso. Proprio lo scorso 16 settembre, la Commissione baleniera internazionale (IWC) si è opposta alla proposta del Giappone di riaprire la caccia commerciale ai cetacei.

Alla richiesta di Marevivo di fermare le stragi, si uniscono anche le firme delle 170 mila persone che hanno sostenuto la petizione: “Chiudiamo Taiji, la baia della morte #StopMassacroDelfini”, lanciata su Change.org, e le voci di Testimonial di eccezione come Licia Colò e Massimiliano Ossini.

Link al video e alla cartella stampa: https://we.tl/t-AVUjMvlu9z.

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Pubblicato il
6 Ottobre 2018

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