Piombino, la battaglia (alla burocrazia)
PIOMBINO – È una lunga storia, troppo lunga come purtroppo succede in questo paese dove le incombenze burocratiche e la sovrapposizione dei poteri generano “mostri”. Ma sembra che finalmente si sia arrivati a un punto fermo: ovvero PIM, Piombino Industrie Marittime, ha ufficializzato la propria proposta sulle banchine del porto per refitting, demolizioni navali e costruzioni. PIM è la società costituita proprio ad hoc tra il gruppo Neri di Livorno e la San Giorgio del Porto di Genova.
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“Con riferimento al progetto di sviluppo del cantiere navale di Piombino – scrive in una nota ufficiale PIM – ribadiamo il totale impegno nello sviluppo del sito dedicato alle attività di demolizione navale controllata e cantieristica navale. I soci fondatori (San Giorgio e Neri, n.d.r.) credono fermamente nella solidità del progetto e lavorano affinché il cantiere possa diventare operativo nel più breve tempo possibile. I ritardi registrati nell’avvio delle attività – spiega ancora la nota di PIM – non sono imputabili a un nostro disimpegno, bensì al prolungamento dell’iter autorizzativo del cantiere. Il progetto legato alle demolizioni resta valido, sebbene la mancanza di un chiaro quadro normativo non abbia consentito di avviare le prime attività previste dall’accordo di programma, legando pertanto lo sviluppo di questo segmento di business alla piena applicazione dei nuovi regolamenti di settore. Accanto alle attività di demolizione navale è sempre stato previsto che PIM sviluppasse anche attività di manutenzione e costruzione navale: che infatti l’azienda sta pianificando. Va segnalato che l’Autorità portuale è tuttora impegnata a collegare l’area alle reti di erogazione dei servizi, quali l’alimentazione elettrica e la fornitura idrica, mentre alcune aree del cantiere non sono state ancora consegnate all’azienda causa il ritardo nel completamento dei lavori previsti”. La nota PIM conclude confidando “nella piena collaborazione delle istituzioni locali, regionali e dell’Autorità di sistema affinché si concludano celermente tutti gli iter autorizzativi aperti, assicurando finalmente la piena operatività del polo di Piombino con sicure ricadute positive sul territorio e sull’occupazione locale”. Sono infine infondate – conclude la nota – “le indiscrezioni in merito a una possibile acquisizione di San Giorgio del Porto da parte di Fincantieri”.
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