Montate a Chioggia le due gru “Cyprus”

Il taglio del nastro per l’inaugurazione delle due maxi-gru.
CHIOGGIA – Oltre 140 metri di altezza, 70 tonnellate di portata: sono le S.T.S. Cyprus, ovvero le più grandi gru realizzate negli ultimi 15 anni in Italia. Firmate dal Gruppo Bedeschi, storica azienda di Padova, le gru caratterizzano con il loro rosso corallo lo skyline di Chioggia. Sono state inaugurate all’interno dell’evento “TRA TERRA E CIELO” da Luca Zaia giovedì 6 settembre nel porto di Chioggia alla presenza di Rino Bedeschi (presidente Gruppo Bedeschi), Damaso Zanardo (presidente A.S.Po Chioggia), Pino Musolino (presidente Autorità di Sistema Portuale) e Alessandro Ferro (sindaco di Chioggia).
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La divisione ingegneristica che si è occupata delle lavorazioni delle due gru è la OMG CRANES, entrata nel 2016 all’interno del Gruppo Bedeschi che, da più di cent’anni leader anche nel settore della movimentazione dei materiali sfusi e della logistica portuale, con questa acquisizione ha ampliato il suo mercato affacciandosi sulla scena del carico scarico dei container. Tutti i componenti meccanici sono costruiti internamente presso l’officina Bedeschi di 70.000 mq a Padova, utilizzando macchinari, standard e procedure di ultima generazione per la perfetta lavorazione e il collaudo di questi articoli speciali. Responsabile tecnico del progetto delle colossali Gru l’ingegner Chiara Limena, da anni specializzata nella progettazione di questo tipo di strutture tailor made.
Il Gruppo Bedeschi ha coinvolto per la produzione di queste colossali opere officine del territorio e oltre 100 tra tecnici, ingegneri e operai a Chioggia per più di 8 mesi. Le due Ship to Shore Crane, sono destinate all’isola di Cipro. La custodia e la movimentazione in mare delle due gru, date le imponenti dimensioni, sono operazioni delicate che richiedono grandi capacità tecniche e un’organizzazione appositamente strutturata per far fronte a questo genere di “trasporti eccezionali”.
A breve le due possenti opere verranno spedite a Cipro via mare già assemblate, rispondendo così all’esigenza di occupare la banchina il minor tempo possibile, in un’ottica di riduzione dei costi. La traversata avverrà su un’unica chiatta e durerà circa dieci giorni.
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