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Assoporti misure per il porto di Genova. No a tasse d’ancoraggio e accise

Zeno D’Agostino

ROMA – L’evento drammatico del crollo del ponte Morandi che ha segnato in maniera indelebile numerose famiglie con i suoi 43 morti e allontanato forzatamente gli abitanti degli stabili sottostanti ha toccato tutto il Paese. Ma l’evento disastroso – sottolinea Assoporti – sta creando gravi problemi anche all’economia genovese, in particolare il porto di Genova, scalo fondamentale per i collegamenti marittimi nazionali, che si trova in una situazione di criticità legata all’interruzione di linee ferroviarie e alle ripercussioni sulla viabilità ordinaria e autostradale.

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“Il Governo e il Parlamento”, ha dichiarato il presidente di Assoporti, Zeno D’Agostino, “possono intervenire con delle previsioni specifiche legate allo stato di emergenza dichiarato per Genova, come accaduto nel recente passato per i porti di transhipment di Gioia Tauro, Cagliari e Taranto per i quali sono state inserite delle misure all’interno della Legge di Stabilità”. Questa misura prevede l’azzeramento delle tasse di ancoraggio per le navi, sia commerciali che passeggeri, che scalano regolarmente il porto. Inoltre, si può intervenire anche attraverso una riduzione delle accise sui prodotti energetici per i mezzi operativi dei terminal. Le misure andrebbero a lenire il disagio legato alle difficoltà di inoltro e ricevimento della merce per il Porto di Genova. La previsione  a sostegno delle attività portuali genovesi dovrebbe restare in vigore fino al termine dell’emergenza creata dal crollo del ponte Morandi. Assoporti da subito è a disposizione del MIT e delle Commissioni parlamentari competenti per definire al meglio le norme da attuare”.

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Pubblicato il
1 Settembre 2018

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