Finalmente l’“Urania” va a pezzi
LIVORNO – Sono finalmente in pieno svolgimento i lavori di demolizione del relitto che da un anno e mezzo blocca il bacino galleggiante Mediterraneo. Dopo lunghe diatribe tra società armatrice e assicurazione, mercoledì scorso le ditte incaricate dalla Benetti hanno cominciato a tagliare lo scafo dell’ex navetta oceanografica Urania. L’operazione dovrebbe concludersi il 15 settembre. Il presidente dell’Asamar Enrico Bonistalli come agente della compagnia proprietaria del relitto, ha notificato agli uffici competenti le date della demolizione e i dettagli degli interventi. I lavori in realtà erano già cominciati prima di ferragosto, con alcuni interventi minori per le sovrastrutture del relitto della Urania, che sono state smontate o tagliate. La demolizione vera e propria dello scafo comporta il taglio delle lamiere più importanti, il trasferimento dei pezzi sui piazzali della Benetti e quindi il conferimento degli stessi nei siti di smaltimento. Tutte operazioni che sono gestite dal gruppo Benetti attraverso una serie di appalti con ditte di propria fiducia.
[hidepost]
La demolizione dell’Urania sarà seguita dal ripristino in piena efficienza del bacino Mediterraneo, che ha subito notevoli danni dall’incidente del 2016. Poi si riaprirà la gara per i due bacini di carenaggio livornesi, quello galleggiante bloccato dal relitto e quello fisso, che da anni non è operativo sia per il degrado delle proprie strutture, sia per l’affondamento della barca-porta, ancora oggi in fondo al mare e non più utilizzabile. L’Autorità portuale di sistema ha più volte sottolineato che la gara sarà ripresa sulle linee di quella sospesa al momento dell’incidente dell’Urania. Dovremmo essere ormai vicini al rilancio.
[/hidepost]