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Aumentano le società di capitali con centri decisionali non locali

LIVORNO – È ormai una utile consuetudine quella della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno di rendere pubblica l’analisi trimestrale della demografia d’impresa nel territorio, realizzata dal proprio centro studi e statistiche. In sintesi: il secondo trimestre del 2018 conferma l’andamento già osservato nello stesso periodo degli anni precedenti, con un sostanziale e generalizzato aumento congiunturale delle imprese, in parte dovuto alla spiccata stagionalizzazione della nostra economia, ma con alcuni settori ancora in sofferenza. Prosegue senza soluzione di continuità l’espansione delle unità, soprattutto di quelle aventi il “centro decisionale” fuori provincia, con una  “capitalizzazione del tessuto imprenditoriale” per cui le società di capitali sono l’unica classe di natura giuridica a mostrare un incremento tendenziale.

Buono l’incremento delle imprese che operano nell’alloggio e nella ristorazione e, più in generale, della maggioranza dei comparti del terziario. Soffrono invece commercio, logistica ed attività immobiliari. Ancora negative le variazioni di costruzioni, attività manifatturiere e settore primario.

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Passiamo ai numeri: a metà 2018 le sedi d’impresa registrate in provincia di Livorno ammontano a 32.991 unità. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si registra un calo di 74 unità, corrispondente ad una diminuzione dello 0,2%. Come sovente accade allo scadere del secondo trimestre di ogni anno, anche in questo caso si riscontra una crescita congiunturale minima, +0,4%.

Dopo la vistosa crescita messa a segno nel triennio 2014-2016, il tessuto imprenditoriale livornese mostra una certa stazionarietà che, con l’inizio del 2018, tende ormai alla decrescita. Con questi presupposti, il corrente anno potrebbe chiudersi su un livello d’imprese inferiore al precedente.

La crescita tendenziale delle società di capitale  segna il +2,7%;  al contempo c’è un arretramento in termini d’imprese individuali (-0,8%) e, più evidente, di società di persone (-1,7%), con una sostanziale stabilità delle “altre forme” giuridiche. Nel complesso, le società di capitali e di persone caratterizzano poco più di 40 imprese su 100.

Le sedi d’impresa attive si contano in 28.389 unità, 50 in meno rispetto al medesimo periodo del 2017, valore che genera una variazione tendenziale di -0,2 punti percentuali.

Osservando gli andamenti dei quattro Sistemi Economici Locali (SEL), si rileva la sostanziale stabilità nel numero d’imprese attive del SEL capoluogo e della Val di Cecina e, al contempo, il buon “guadagno” messo a segno dall’arcipelago (+0,5%) e la “caduta” patita dalla Val di Cornia (-0,7%).

Nel corso del secondo trimestre 2018 si sono avute 503 iscrizioni (+5,7% tendenziale) e 363 cancellazioni (+9,0%), per un saldo positivo di 140. È evidente che tale saldo genera una tendenza alla crescita (tasso di crescita) positiva (+0,4%).

Le unità locali registrate ammontano a 8.365, delle quali 4.947 aventi sede in provincia e 3.418 fuori provincia. Sostanziosa la crescita tendenziale di quelle con sede fuori provincia (+3,5%) e ad una più contenuta di quelle con sede in provincia (+0,7%). Il totale di sedi d’impresa più le unità locali è pari a 41.282 “cellule produttive”; detto valore in un anno è cresciuto dello 0,2%. Il livello di “plurilocalizzazione” (0,25 unità locali per ogni sede) resta più elevato sia della media regionale, sia di quella nazionale.

Nell’analisi tendenziale per settori economici, fra quelli numericamente più rilevanti si osserva l’ennesimo balzo in avanti delle imprese che svolgono attività di alloggio e ristorazione (+2,1%) e più in genere di tutti i comparti del settore terziario, con l’esclusione delle attività immobiliari (-0,8%) e del settore logistico (-1,1%), Come già detto, le “note dolenti” vengono, come nei trimestri precedenti, dalle costruzioni (-0,9%), dalle attività manifatturiere (-1,0%), dal commercio (-1,3%) e, in misura minore, dal settore primario (-0,2%).

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Pubblicato il
22 Agosto 2018

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