Sul “pacchetto mobilità” chi plaude e chi contesta
ROMA – C’è chi l’ha vista con soddisfazione, chi la contesta. “Con soddisfazione accogliamo l’esito di votazione sul Pacchetto Mobilità, bocciato dal Parlamento europeo”. Così il segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi che prosegue: “Le ragioni della grande mobilitazione europea dei lavoratori coinvolti dalle misure previste dal Pacchetto, che avrebbero inciso negativamente sulla qualità del lavoro degli autisti di camion e pulmann e sulle condizioni di concorrenza tra le imprese, sono state per ora recepite dai parlamentari”.
[hidepost]
“Da tempo Uiltrasporti chiede regole necessarie in Europa – continua Tarlazzi – per migliorare il lavoro, la vita dei lavoratori e per garantire il diritto alla mobilità di persone e merci e la leale concorrenza in tutti i Paesi dell’Unione Europea.
“Il ritorno del provvedimento in Commissione Trasporti, determinato dalla bocciatura del Pacchetto – conclude la Uiltrasporti – è l’opportunità per correggere il pacchetto mobilità secondo le reali esigenze, per un lavoro migliore e l’eliminazione del dumping sociale ed economico tra imprese di paesi diversi”.
*
Completamente diversa l’opinione del PD .“In questi giorni a Strasburgo è stata persa l’occasione di approvare un provvedimento che difende davvero gli interessi delle imprese e dei lavoratori dell’autotrasporto italiano. Si disfa tutto e si ricomincia daccapo: è un grave errore e mi batterò per rimediare, lottando contro quanti hanno interesse a mantenere il far west, a scapito dell’Italia”. Lo afferma l’eurodeputata del Pd Isabella De Monte, componente della commissione Trasporti e turismo, relatrice ombra dei due dossier sui tempi di guida e di riposo degli autisti e sul tachigrafo digitale, contenuti nel cosiddetto Pacchetto stradale, licenziato di recente dalla commissione Trasporti del Parlamento europeo, approdato in Aula questa settimana e inviato nuovamente alla commissione per mancanza di accordo.
Secondo De Monte “c’è chi cerca di boicottare il testo approvato in commissione, con cui avevamo compiuto degli enormi passi in avanti. Quel provvedimento rappresentava un importante freno al cabotaggio e quindi al dumping sociale, prevedeva condizioni migliori per gli autisti, la garanzia del ritorno a casa entro la terza settimana, l’anticipazione dell’attivazione del tachigrafo intelligente per controlli molto più efficaci, lo stop al riposo nelle aree non attrezzate come avviene oggi. Il testo non era perfetto ma si sarebbe potuto modificare al trilogo, ma la maggior parte dei deputati ha preferito cassare tutto”.
“Noi dobbiamo difendere le imprese e i lavoratori italiani – osserva De Monte – e non molleremo. Dopo l’approvazione in commissione erano anche state diffuse notizie errate e falsità sul lavoro fatto, a dimostrazione che c’è davvero chi lavora contro la possibilità di cambiare una situazione di totale deregulation. Ma la partita va portata avanti con le unghie”.
[/hidepost]