Comitato di gestione e organici
LIVORNO – De Filicaia, come direbbe Antonio riprendendo la famosa orazione funebre di Cesare, è certo un uomo d’onore: e il suo appello per lavorare tutti insieme, in un momento in cui il porto sembra tirare, è certo significativo. Però ci sono alcuni però. Il primo: qualcuno ha fatto notare che il porto è in ripresa, ma dopo un 2017 che ha segnato uno dei pochi “meno” nella classifica nazionale. Da riflettere.
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Il secondo però: lunedì il comitato di gestione portuale dell’AdSP (finalmente completo, era ora!) ha affrontato per la seconda volta la discussione sulla pianta organica del sistema Livorno-Piombino. C’è da rifletterci sopra, anche alla luce della proposta di forti aumenti di personale. Perché è vero – leggi De Filicaia – che si tratta di posti di lavoro e non fanno mai male. Ma tra le osservazioni correnti ce ne sono parecchie che focalizzano proprio dove e “come” andranno questi posti. Si dice che in segreteria della segreteria ci sarà una settima segretaria. Si dice che per la sicurezza, che sta diventando uno degli argomenti cardine sul porto, non ci sarebbero abbastanza addetti. Si dice che gli uffici tecnici per la progettazione, dove ci sono bravi esperti ma pesantemente sotto organico, i rinforzi non sarebbero poi quanti necessari. E via così, di distinguo in distinguo.
I discorsi, si sa, li porta via il vento: è la vecchia battuta (che i pisani, come noto completano malignamente con:”….e le biciclette i livornesi”) e quindi i si dice vanno presi fino a prova in contrario. Quello che semmai sorprende è che di fronte a un dibattito così importante, le categorie se ne stiano zitte zitte senza intervenire. Saranno i primi caldi di luglio? O sarà che sul porto tutto quello che bolle in pentola (ed è tanto) alla fine rimane sottotraccia perché la città non lo sente (più) suo?
Antonio Fulvi
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