Onorato: la Cociancich primo passo
ROMA – “Un piccolo, ma significativo passo in avanti sulla strada di un ripristino della legalità nel settore marittimo italiano e della tutela dei diritti dei marittimi italiani”. Così Vincenzo Onorato ha commentato la definitiva entrata in vigore della cosiddetta “Legge Cociancich”, l’emendamento alla legge comunitaria del 2015 che disciplina il regime fiscale per gli armatori italiani, limitando i benefici fiscali del Registro internazionale alle sole navi che imbarcano esclusivamente equipaggi italiani o comunitari secondo lo spirito con cui venne approvata la “Tonnage Tax” del 1998. Piccolo passo, cui dovranno seguire però regolamenti, interpretazioni e probabilmente anche controffensive di quella parte dell’armamento che non è d’accordo (vedi il nostro Quaderno allegato).
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“Per la prima volta – afferma da parte sua Onorato – è riconosciuto ufficialmente il grande tradimento, ovvero il fatto che i benefici fiscali accordati agli armatori dovessero trovare motivazione nella tutela occupazionale dei marittimi italiani e quindi nella difesa di una categoria che è stata invece, come lo dimostra il numero dei disoccupati oggi proiettato oltre il tetto delle 60.000 unità, abbandonata a se stessa da chi aveva il dovere, sancito per legge e violato nelle applicazioni pratiche, di occuparsi di loro”
“La Cociancich ha aperto – conclude Vincenzo Onorato – una crepa del sistema di connivenze fra armamento e sindacato. È ora necessario non mollare la presa e realizzare in tempi brevissimi la totale revisione della legge 30/98; in un momento in cui finalmente nei programmi politici torna ad apparire il concetto di italianità, come valore e obiettivo, eserciteremo costantemente la nostra funzione di sprone sul nuovo governo per continuare questa battaglia decisiva per la dignità dei lavoratori italiani e per il ripristino di condizioni di giustizia sociale.”
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