Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Vago al battesimo di “Seaview” un appello per le infrastrutture

Pierfrancesco Vago

GENOVA – Una cerimonia dell’orgoglio navale, un saluto alla città con le più profonde radici nella marineria, una rivendicazione del primato della compagnia, la Mediterranea Shipping Company dell’armatore Gianmluigi Aponte, in un mondo che macina ogni giorno primati. È stato questo, in sintesi, il tema sviluppato nel suo discorso al battesimo di “MSC Seaview” dall’esecutive Chairman Pierfrancesco Vago. “Seaview”, ha anche detto in apertura, è la nave più grande – e innovativa – mai costruita in Italia. Un gioiello del Made in Italy, che rispetta i più elevati standard ambientali a livello internazionale. In 50 anni Gianluigi Aponte ha costruito – grazie a una visione di lungo periodo – il secondo conglomerato mondiale nel mondo dello shipping.

[hidepost]

Il lavoro come valore fondante, la moralità, e la capacità di guidare i tempi e le modalità degli investimenti – come solo un’azienda guidata da una famiglia può fare – ci ha permesso, in soli 15 anni, di far crescere il quarto gruppo mondiale nel settore delle crociere. Il nostro Gruppo – ha detto ancora Vago – non si è mai distribuito dividendi.

Per poter investire nelle proprie persone e il loro futuro. Con la fiducia – che solo gente di mare come noi può avere – nelle sue potenzialità quale formidabile strumento di sviluppo sociale, economico e industriale.

Queste nostre attività, i nostri investimenti, attivano – in questa città, in tutta la Liguria – ulteriori 3.500 posti di lavoro nell’indotto. Qui investiamo ogni anno circa 600 milioni di euro. Generando una ricaduta economica complessiva pari a un miliardo e mezzo di euro.

Il nostro è un settore che appartiene all’economia vera, all’economia reale. Per questo, reca un contributo decisivo alla crescita dei territori e delle economie locali. Vorrei concludere, quindi, con un invito. Con 3,4 miliardi di euro di valore aggiunto, Genova è la seconda provincia in Italia nel settore della Blue Economy.

Ha tutte le carte in regola per diventarne la capitale europea. Ma per farlo, non devono restare soffocate. Soffocate fisicamente fra terra e mare – se non sviluppano il porto e non completano le infrastrutture che le colleghino in maniera efficiente all’Europa. Soffocate, inoltre, dai troppi veti incrociati e dall’anteporre – troppo spesso – interessi particolari e di breve termine a quelli dei suoi abitanti e del territorio.  Vago ha concluso con un appello alla politica, un ringraziamento alle istituzioni portuali e infine un sentito grazie – e augurio – va al comandante Scala della nave.

[/hidepost]

Pubblicato il
13 Giugno 2018

Potrebbe interessarti

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora

La quiete dopo la tempesta

Qualcuno se lo sta chiedendo: dopo la tempestosa tempesta scatenata a Livorno dall’utilizzo del Tdt per le auto di Grimaldi, da qualche tempo tutto tace: sul terminal sbarcano migliaia di auto, la joint-venture tra...

Leggi ancora